I'm fine

«Ho detto che era una stupida. E me lo ha appena dimostrato» Mi risponde semplicemente Alec, però ora la cosa più importante è il suo naso, che sembra non voler proprio smettere di sanguinare.
Che tu lo voglia o meno ora andiamo in infermeria, non voglio sentire ne ma ne no, ci andiamo, punto. Non voglio sembrare cattiva semplice mi preoccupo per lui e spero tanto che lo capisca. Gli faccio un sorriso preoccupato e con la mano destra sulla sua schiena lo invito a camminare nella direzione in cui arrivavo io visto che è l'ingresso del parco e da li si va in qualsiasi parte del college.

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Arrivati all'edificio, sperando vivamente che non fosse chiuso a quest'ora, allungo la mano sinistra per aprire la porta e questa si apre magicamente e nella mia testa faccio un grosso e immenso "Sì!"
Entrati invito Alec a sedersi e ad aspettare li mentre cerco qualcuno che possa aiutarci.
Torno subito, non pensare di scappare.
Dico al ragazzo con voce dura, ma sorrido subito dopo. Vado verso la reception e cerco con lo sguardo a destra e sinistra. Mi appoggio alla scrivania e controllo se non ci sia qualcuno dietro magari accovacciato a cercare qualcosa, ma nulla, deserto. A questo punto mi faccio dritta e alzando leggermente la voce chiedo.
C'è qualcuno che può aiutarci?!?
MI volto verso Alec sperando non reputi anche me una stupida come ha fatto con Ruth.

«Agli ordini capo!» Mi dice mentre prende una garza dal bancone per poi avvicinarla al naso e pulirsi. Perché non mi è venuto in mente di passargliela e riprendermi il mio fazzoletto ormai zuppo e che non serviva più a nulla? Ormai poco importa.
Finalmente dopo la mia chiamata quasi esagerata sento la voce di una donna esclamare verso Alec: «Oh santo cielo! Vieni con me!»
Il ragazzo la segue tranquillamente, pensavo odiasse certe situazioni, l'ho capito dalla faccia che ha fatto quando ha visto che l'infermeria era aperta.
Mi infiltro dietro di loro ed entro nella stanza silenziosamente e visto che ho portato io qui Alec mi avvicino a lui.
«Vedi in che situazione mi hai fatto finire?»
Mi bisbiglia all'orecchio, la sua voce è strana quasi come se per lui fosse un grandissimo sforzo stare chiuso fra queste quattro mura, con l'odore di disinfettante che fa star male pure me, odio tutto ciò che è ospedaliero, già da piccola odiavo quando veniva a casa il medico che si trascinava dietro questo odore pungente.
Mi strofino il naso con l'indice della mano destra un pò disgustata.
"Non ti preoccupare, se fai il bravo e ti fai guardare andiamo via velocemente. "
Gli dico come farebbe una madre al figlioletto, due secondi di serietà e poi una piccola risata fissandolo,mi avvicino leggermente alla sua faccia scrutandolo bene per controllare se il suo naso sanguina ancora, ma non sembra proprio.

L'infermiera non ha molta carità di Alec quando gli toglie la garza piena di sangue che di era messo lui poco prima di entrare nella stanzetta. Quando poi esclama che il naso non sembra sia rotto tiro un sospiro e guardo Alec molto contenta del risultato che ci è stato dato dalla signora. Se non fossimo venuti qui non saremmo riusciti a capire se il suo naso fosse sano o meno.
"Grazie Lydia!" Penso tra me e me senza ascoltare loro. Mi risveglio grazie alla forte esclamazione di Alec verso di me: "Lydia, ti prego, illumina la Signora!"
Nel mentre vedo l'infermiera dire ad Alec di quanto debba tenere su la nuova fasciatura perché nei prossimi giorni potrebbe sanguinare di nuovo cerco di inventarmi una storia che non faccia sembrare lui un pirla. Non posso raccontare che Ruth gli ha dato un pugno per quello che è successo tra loro quando stavano litigando.
Ehm.. Si... Allora.. Stavamo camminando insieme al parco e per colpa mia che gli ho fatto lo sgambetto senza volere è caduto, ma aveva le mani in tasca e non è riuscito a fermarsi prima di sbattere la faccia per terra. Quindi colpa mia!
Sorrido con le mani alzate a mo dì "altolà o ti sparo" cercando di non aver trattato Alec da scemo e facendogliela bere all'infermiera.