Have you ever seen the rain?

25/07/2018 - tarda sera [Nina & Alec]

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  1. Blue eye
     
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    :nina:
    Secondo giorno di lavoro andato, oggi, così come mi era capitato di rado, ho avuto l'impressione di aver sbagliato tutto. Il lavoro e i sogni che ripongo in questo posto mi sono sembrati così sbagliati che ho avuto l'istinto di rifare i bagagli e tornarmene a casa, con la coda tra le gambe e darla vinta a coloro che ritenevano sbagliata la mia scelta.
    Non è così che voglio reagire, non è così che ho mai reagito in vita mia.
    Rimanermene in camera sarebbe stato troppo semplice e deprimente così mi sono cambiata, ho indossato uno dei pochi vestiti che ho portato con me e sono uscita diretta verso il luogo più vicino dove ci fosse un pò di vita. La pioggia è caduta fino a pochi minuti fa e l'odore è penetrante, ha rinfrescato ma non a sufficienza né per fermarmi né per spingermi a coprirmi un pò di più. Ho sempre odiato i guardaroba e la fila interminabile che li caratterizza così li evito portando con me solo lo stretto indispensabile.
    I tacchi iniziano già a darmi noia sui ciottoli della stradina male illuminata e inizio a rimpiangere il momento in cui ho deciso di pensare troppo all'apparire e poco all'utilità ma avevo bisogno di questo stasera, va bene così.
    Gaol? niente male, mi sembra perfetto per una serata da ribaltare. E' chiaramente pieno di gente e i bassi della musica cadenzano i miei pensieri; mi avvicino convinta all'entrata.
    Dentro il locale è ampio, diversi ragazzi ballano nella pista illuminata, altri occupano i divanetti ma il bar è quasi vuoto segno che i controlli all'entrata sono piuttosto efficienti.
    La bocca si fa secca e così mi avvicino al bancone ancora piuttosto indecisa su cosa prendere.


    Edited by itscactus - 8/8/2018, 13:56
     
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  2. myricæ;
     
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    :alec:
    Dopo il fiasco della serata precedente ho deciso di tornare al Gaol con un mio collega di lavoro. E' uno dei baristi del pub che mi stanno più simpatici e dato che doveva andare anche lui al Nightclub per ricongiungersi con un gruppo di amici, ho afferrato al volo il suo invito. E' un'occasione per conoscere persone nuove e per evitare di andare da solo, come la sera precedente.
    Il timbro tra la mano e il polso è ancora vivido e nonostante le due docce, non è ancora andato via completamente, quindi gli addetti alla sicurezza evitano di controllarmi i documenti, ma mi timbrano nello stesso punto per rendere il marchio più visibile.
    Fantastico commento mentalmente entrando con un sorriso forzato. La folla è più contenibile rispetto alla sera prima e non ci sono così tante persone. Mi avvicino con Gale al suo gruppo di amici, decisamente ubriachi e mi presento, trovando subito affinità con Ashton, che tenta di coinvolgermi. Hanno quasi tutti la mia età, ma, sia fisicamente che mentalmente dimostrano almeno cinque anni in meno, forse anche sei, o sette.
    Decido di ignorare il tutto, dando la colpa all'alcool.
    «Mi faccio un giro» Annuncio a Gale, salutando con un cenno del capo Ashton, intento a collassare su un divanetto libero. E' solo l'inizio della serata e già non stanno più in piedi, mi domando come arriveranno alla fine. E soprattutto, come torneranno a casa.
    «Long Island» dico quindi, rivolgendo un cenno di saluto con il capo, al barista. Controlla con la coda dell'occhio il mio timbro e poi procede a servirmi. Sono leggermente infastidito dal suo atteggiamento: Li dimostro i miei venticinque anni, quindi perchè tutti continuano a controllarmi?
    Sospiro, portando lo sguardo su una ragazza castana, di fianco a me. E' decisamente bella, e non sembra una ragazzina sedicenne. «Posso offrirti qualcosa?» Domando quindi, attirando la sua attenzione.
     
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  3. Blue eye
     
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    :nina:
    «Posso offrirti qualcosa?» una voce calda alla mia sinistra interrompe i miei pensieri. È un ragazzo alto e castano, il viso squadrato e lo sguardo sicuro di se.
    Ci penso un pò, non mi sembra per nulla una cattiva idea anche se non era nei miei piani. Se va bene ci ho guadagnato una bella serata, se va male ci avrò guadagnato un drink.
    «Si, ti ringrazio. A te la scelta.»
    dico sicura guardandolo negli occhi e accennando un sorriso con aria di sfida.
    Mi è piuttosto indifferente, bevo di tutto e non sarà sicuramente un drink un pò più forte del solito a farmi collassare per terra.
    È senza dubbio molto bello e anche del modo in cui si è posto si intuisce che non è “nuovo del settore” ma va bene così. Non sto cercando il timido principe azzurro che mi rapisce il cuore, voglio solo passare una bella serata.
    Mi appoggio al bancone mentre aspetto che il barista porti i drink mi giro verso di lui, sfodero un sorriso e mi presento porgendogli la mano:
    «Ciao, io sono Nina.»
    Mi soffermo a guardare un gruppo di ragazzi della mi età o quasi completamente ubriachi e stesi sui divanetti.
    La musica cambia e i miei senti esultano appena riconosco Rebel Rebel di Bowie, mi rigiro verso il ragazzo sorridente: Un bel ragazzo, della bella musica e, si spera, un buon drink.


    Edited by Blue eye - 30/7/2018, 18:15
     
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  4. myricæ;
     
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    :alec:
    «Si, ti ringrazio. A te la scelta.» Non amo decidere per gli altri, in quanto i gusti sono decisamente soggettivi, ma se mi veniva chiesto così esplicitamente non potevo dire di no.
    Con un sorriso e un gesto della mano richiamo l'attenzione del barman: «Lo stesso anche per lei.»
    Mi soffermo un secondo sul suo abbigliamento: Tacchi fuxia a spillo, pantaloncini coordinati con il top. Era ben vestita ma non in modo eccessivamente provocante, il che significava che era una ragazza abbastanza per bene, a meno che sotto sotto non fosse tutto il contrario. Aveva un'espressione dolce, sprizzava positività da tutti i pori. Era la classica ragazza bella e buona.
    «Ciao, io sono Nina.» Nome insolito, che avevo sentito raramente ma non per questo era brutto.
    «Alec» mi presento quindi tendendo la mano destra per stringerle la sua. Non avevo troppe idee sul possibile andamento della serata, dato che quella precedente aveva preso un'ottima piega e aveva iniziato ad andare a rotoli solo verso la fine. Non avevo nessuna aspettativa, speravo solamente che si risparmiasse i princìpi da bambina, ma dopotutto era proprio quello che mi aspettavo da una ragazza che aveva il coraggio di venire da sola in quel locale. O almeno mi sembrava sola.
    «Sei in compagnia?» Domando quindi, giusto per essere preparato sull'eventuale arrivo di altre ragazze o di possibili ragazzi. Se era in compagnia di un gruppo avrei potuto essere circondato da visi del tutto sconosciuti anche a minuti.
     
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  5. Blue eye
     
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    :nina:

    Il ragazzo ordina un Long Island anche per me, ottimo.
    Mentre aspettiamo i drink mi tende la mano destra che stringo e risponde alla mia presentazione: «Alec». Interessante, non conosco nessuno con questo nome.
    Lentamente i pensieri di inizio serata si dileguano lasciando spazio a un sorriso e serenità, sapevo che uscire e conoscere qualcuno di nuovo sarebbe stata una buona scelta.
    «Sei in compagnia?» domanda Alec dopo una manciata di minuti, la musica alta e in particolare i bassi mi costringono quasi a chiedergli di ripetere ma azzardo e rispondo a ciò che ho compreso.
    «Sola» dico semplicemente appoggiando il gomito sul bancone e spostando il peso «Sono arrivata da pochi giorni, non conosco nessuno» continuo poi completando la risposta.
    «Tu?» chiedo poi, più per cortesia che per interesse, se si è avvicinato e mi ha offerto da bere vuol dire che anche se fosse in compagnia ha trovato, forse, di meglio da fare.
    Il barista ci porge i drink, sorrido e prendo in mano in mio aspettando che lo stesso faccia il ragazzo davanti a me.
    Non sei uno studente, giusto? ha ordinato da bere, quindi è quantomeno maggiorenne ma, in ogni caso, non ha l'aria di essere un liceale.
    L'aria da piacione non mi piace più di tanto ma cerco di limitare i giudizi basati su impressioni a caldo, potrebbe rivelarsi diverso, potrebbe.
     
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  6. myricæ;
     
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    :alec:
    «Sola. Sono arrivata da pochi giorni, non conosco nessuno.» La capivo benissimo. Anche se per me rimanere solo non era un problema, lo diventava quando dovevo uscire per qualche serata, anche se, di tanto in tanto uscire con un gruppo di amici era più problematico che altro. A Ballynamire però mi trovavo meglio a stare da solo, senza scocciature di nessun genere, le mie amicizie già le avevo, non mi serviva crearmene di nuove qui, dato che sarei dovuto rimanere solo il tempo indispensabile.
    «Guarda il lato positivo, ora conosci me» commento, facendole l'occhiolino e osservando il contenuto del mio cocktail, per poi portarlo alle labbra. «Io sono con un gruppo di amici, più o meno, ma non credo te li presenterò, al momento sono.. ingestibili. Diciamo così.» Sarebbe stato decisamente imbarazzante presentarle un gruppo di ragazzi ubriachi che in quel momento non sapevano nemmeno di essere al mondo, ma pensavano ad una cosa soltanto: Continuare a bere.
    «Oh no, la scuola l'ho finita tempo fa. Lavoro al pub, quindi se vuoi un drink gratis sai dove trovarmi.» Non potevo proprio immaginarmi una versione di me di nuovo ragazzo e con le redini di un cavallo tra le mani almeno sei giorni su sette, dopotutto era questo che facevano gli studenti a Ballynamire.
    «Tu sei una studentessa?»
     
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5 replies since 24/7/2018, 23:27   287 views
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