A dog? But please!

24/07/2018 - mattina [Aphrodite & Alec]

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  1. myricæ;
     
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    :alec:
    Alzo lo sguardo verso i nuvoloni grigi che coprono i piccoli raggi di sole che tentano di illuminare le stradine di ciottoli e le abitazioni circostanti. In Irlanda le temperature sono perfette, e posso evitare di patire troppo il caldo, ma il tempo fa schifo. E' un continuo piovere.
    Quei giorni in cui è possibile vedere il sole bisogna indubbiamente festeggiare. E' una bella terra, ma ha anche lei i suoi lati negativi. Sono circa le dieci del mattino e ho appena finito il mio turno al Pub, ho lavorato tutta la notte e sono decisamente distrutto. Sbuffo, mentre appoggio il giubbino di pelle nera sulla spalla, tenendolo comunque stretto con il pollice e l'indice della mano sinistra. Ho una semplice t-shirt bordeaux e dei jeans neri, e anche se fa freddino posso dire di stare decisamente bene vestito così. Non sono mai stato una persona che patisce il freddo.
    Saluto chinando il capo uno dei baristi del pub che sta andando non so bene dove, dato che oggi è il suo giorno libero. Non è una persona che mi sta simpatica: Lo trovo.. vuoto. Insignificante. Una persona alquanto patetica, ma per il bene del lavoro, ho fatto un sacrificio e ho messo da parte le mie cattive intenzioni, trattenendo più e più volte commenti ironici e poco carini nei suoi confronti. Sono certo che il sentimento sia reciproco perchè anche lui mostra un atteggiamento spigoloso nei miei confronti e quando può tende a non salutarmi, facendo finta di nulla.
    La cosa non mi turba, anzi, se ci ignorassimo sarebbe molto meglio ma purtroppo non è possibile.
     
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    Ieri sera mi sono divertita tantissimo al pub, ma ho fatto tardi e questa mattina sono un pochino con le pile scariche, perciò appena svegliato mi avvio verso il Lodge dove faccio un'abbondante colazione, con uova strapazzate e pancetta croccante, tre fette di pane tostato con burro di arachidi, il tutto accompagnato da un caffe e un'arancia. Se c'è qualcosa in cui credo indubbiamente, è che il pasto più importante della giornata sia la colazione. Inoltre, per mia fortuna, faccio parte di quella ristretta porzione di popolazione che possiede un metabolismo veloce, quindi posso mangiare di tutto senza accumulare grasso.
    Sono le dieci in punto quando il mio telefono vibra facendo apparire sullo schermo una notifica, che prontamente vado a leggere curiosa. A quell'ora nessuno è già sveglio in Oslo d'estate e non ho ancora incontrato nessuno dei vecchi amici a Ballynamire, quindi nessuno può mandarmi un messaggio a quest'ora. Infatti scopro con meraviglia che non è un messaggio, bensì il promemoria del calendario,che mi ricorda dell'imminente compleanno di uno dei miei migliori amici, Gabriel, il più grande tra i miei bestie. Dopotutto un'altra gita in città mi tocca farla, prima del previsto.
    Torno quindi in stanza e mi metto un paio di leggins e un maglione di lana color rosa pesca tendente al marroncino chiarissimo, che mi arriva a metà cosia, tanto è lungo. Ed è perfetto per ternermi al caldo sulla moto mentre vado in città. Ieri sera l'ho dovuta lasciare qui, perché non posso rischiare di farmi beccare brilla al volante. Scendo quindi, mi metto il casco e parto verso la vicina cittadina di Forest Lower, per prendere un pensierino da mandare a Gabriel. Una volta arrivata trovo parcheggio proprio davanti al pub in cui sono stata la sera prima e noto che Alec, il simpatico barista, sta uscendo in questo preciso momento. Probabilmente ha appena finito il suo turno. Mi tolgo il casco e lo saluto con un semplice: «Ciao, Alec».
     
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  3. myricæ;
     
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    :alec:
    «Ciao, Alec» Mi volto: Una figura femminile tiene un casco in mano, a pochi centimetri da una moto. E' Aphrodite. Ci siamo conosciuti la sera prima, era venuta al Pub per bere qualcosa. «Aphrodite» la saluto quindi avvicinandomi a lei.
    La serata di ieri non è bastata? Non credevo bevesse anche alle dieci di mattina. Ovviamente tutto è possibile ma, da lei non me lo sarei mai aspettato, faccio fatica io a bere la mattina, figuriamoci una donna. «Donna al volante pericolo costante» ridacchio quindi quando ormai sono davanti a lei. Osservo velocemente la moto: Nulla da dire, è un bellissimo modello, nonostante io preferisca le auto rispetto ai mezzi a due ruote.
    «Sei tornata per il secondo round?» Domando quindi, non spiegandomi la sua presenza a quell'ora di mattina. «O per vedere il sottoscritto?» Domando subito dopo, con un sorrisetto. Se anche fosse così, non credo lo ammetterebbe mai, o almeno le donne non lo ammettono mai. Non sono dirette come gli uomini, il che è un male.
    Per capire cosa vogliono da te devi impiegare prima di tutto il tempo, la pazienza e anche le risorse.
    Scrollo le spalle, seguendo in lontananza Dereck, così si chiama il mio collega, allontanarsi nella direzione opposta rispetto a quella dove andavo. Sembra di fretta a giudicare dal suo passo, ma decido di non prestarci troppa attenzione, per evitare di rovinarmi la giornata.
    Fino ad adesso è andato tutto bene.
     
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    Noto che Alec è vestito esattamente come la sera precedente, quindi la mia intuizione che abbia appena finito il turno di notte è esatta. Nonostante la stanchezza visibile sul suo volto non posso fare a meno si pensare a quanto abbia un suo fascino. Scometto che ha tutte le donne che vuole. Faccio fatica a credere che uno come lui abbia problemi in amore, e poi io sono la dea dell'amore, certe cose le so. Mi saluta a sua volta e si avvicina ammirando la mia moto.
    Ora che mi è davanti i segni della sua stanchezza sono ancora più visibili. «Donna al volante pericolo costante» commenta ridacchiando, sicuramente riferendosi alla moto. Faccio un mezzo sorriso appoggiandomi leggermente alla mia amata moto e appoggiando il casco sulle mie cosce. «Tecnicamente questo è un manubrio, quindi la regola non credo valga.» esclamo facendo spallucce e accennando un altro sorriso. Ho sempre amato le moto, perché a mio parere danno più sicurezza delle auto. Strano, dato che per la maggior parte delle persone non è così, ma io, se potessi, fare un viaggio on the road in moto per tutto il mondo.
    «Sei tornata per il secondo round? O per vedere il sottoscritto?» chiede lui ovviamente sorpreso di vedermi. Scuoto la testa. «Mi dispiace deluderti, ma sono sicura che non sei al centro dei pensieri di ogni ragazza qui a Forest Lower e dintorni, sicuramente non dei miei.» replico prendendolo un po' in giro. «In realtà sono qui per comprare un regalo ad un amico.» spiego poco dopo.
     
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