Riapertura

20.07.2018 - pomeriggio [aperta a tutti]

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    Ho sempre avuto un debole per le cose impossibili➰♥

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    È passato quasi più di un anno dall'ultima volta che ho messo piede al Ballynamire Equiestrian Stable. Dopo l'incendio, questo posto, che ha significato così tanto per me, è stato chiuso per le ristrutturazioni. Sono dovuto tornare a Chicago, dove ho rivisto mia madre e i miei amici Roxanne e Micha. È stato bello tornare a casa, ma è stato difficile. Perché, nonostante ci fosse la mia famiglia a Chicago, il Ballynamire era diventato la mia case e le persone che avevo conosciuto lì erano diventati la mia nuova famiglia. Adesso mi ritrovo di nuovo a quel piazzale, il luogo dove è iniziato tutto, con una valigia in mano a guardarmi in giro. Non so chi dei miei vecchi compagni di studio tornerà ancora quest'anno, ma non sono sicuro di come reagirò se vedrò una persona in particolare. Chandler O'Hara, il mio migliore amico ed ex ragazzo. Abbiamo lasciato l'Irlanda insieme dopo che il BES ha chiuso e ho passato un paio di settimane con lui a New York, ma le cose sono andate peggiorando quando sono tornato in Illinois. È stata dura e dopo un po' abbiamo finito per lasciarci. Scuoto la testa e lascio che quei pensieri tornino in qualche parte remota della mia mente, concentrandomi di nuovo sul posto intorno a me e sulle persone che si stanno radunando davanti al piazzale mentre la signora Smith controlla se ci siamo tutti. Sono più che sicuro che tra poco ci farà uno dei suoi discorsi motivazionali.

     
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    :sigrid:
    Scendo dal taxi, che come mi aspettavo era letteralmente un catorcio. Avrei potuto chiedere un trasporto migliore, eppure nella mia testa le parole "nuovo inizio" significano letteralmente lasciar andare la parte di me che è rimasta ancora chiusa nella villa a Bucarest con mia madre. Mi guardo attorno, il posto è bellissimo e non c'è assolutamente nessuna traccia dell'incendio che mi ha costretta a rimandare di un anno la partenza. Raspo nella mia borsa e tiro fuori il portafogli; dopo aver pagato il tassista, che nel frattempo mi ha portato le valige, gli faccio un cenno e mi incammino verso il centro del piazzale che mi trovo di fronte. Fatto qualche passo noto un ragazzo in lontananza, e avvicinandomi riesco a delineare i suoi tratti; è girato di spalle, per cui oltre alla sua statura riesco a notare solamente i suoi capelli leggermente arruffati e biondi. Decido di avvicinarmi contro i miei principi e il mio solito, dato che essendo questo il mio primo giorno devo renderlo "diverso" in quanto tale.
    "Ehi"
    Saluto il biondo quando sono a pochi metri da lui. E adesso?
    Evito di fare la persona fredda o distaccata, e accenno così a un sorriso lieve.
    "Sei nuovo anche tu?"
    Gli chiedo prima che possa reagire, visto che mi sembra preso dai suoi pensieri e leggermente spaesato.
     
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    :ruth:
    Sento lo scricchiolio della ghiaia sotto le ruote dell'auto e da questo intuisco che è giunto il momento di iniziare anche questa missione.
    Sospiro e lancio un'occhiata attraverso lo specchietto retrovisore a Lucas, l'agente a cui mi dovrò rivolgere per tuta la mia permanenza al Ballynamire, per comunicargli qualsiasi movimento sospetto, che si fingerà il mio autista personale per tutto il tempo, in modo da non destare alcun sospetto. Gli faccio un cenno con la testa a indicargli che sono pronta a scendere e tiro la maniglietta della porta.
    Scendo con movenze delicate, attenta a non inciampare da qualche parte e guadagnarmi subito il titolo di imbranata, e nel vedere il piazzale fingo stupore.
    Fingo, sì, ho già visto questo luogo in numerose foto, nel studiare il posto e gli studenti che lo frequentavano al momento dell'incendio, e soprattutto l'ho visitato l'altro giorno nell'incontrarmi con la signora Smith spiegandole il mio ruolo e il tipo di rapporto che dovremo avere, cioè quello di due perfette sconosciute.
    Mi guardo un po' attorno e noto che ci sono solo altre due persone oltre a me, un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo ha un viso famigliare, probabilmente era tra i vari fascicoli che ho letto nelle ultime settimane ma non lo collego a un nome in particolare perciò suppongo che non sia tra i maggiori sospetti.
    «Devo essere sincera, mi aspettavo più gente» esclamo gentilmente ma sufficientemente ad alta voce per attirare la loro attenzione, cercando di mantenere un sorriso dolce sul viso, ho una copertura da mantenere, meglio fare subito conoscenza.
     
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    Mi passo una mano tra i capelli tagliati da poco, pensando a quanto sia strano non potermi più farr il codino che Roxanne odiava tanto. Probabilmente anche Aby non ne avrebbe avuto una bella impressione se mi avesse visto. Purtroppo anche con lei le cose non vanno molto bene, la distanza rovina tutto, sempre.
    Sento il rumore di alcuni passi che si avvicinano e mi giro in direzione del suono. Ehi. Sei nuovo anche tu? mi chiede una ragazza dai capelli castani e la carnagione olivastra. Mi fa un leggero sorriso, anche se sembra a disagio a farlo. Prontamente ricambio il sorriso. Ancora ricordo com'è stato il mio arrivo qui, un anno fa. Scuoto la testa e le rispondo: No, in realtà no. Sono già stato qui l'anno scorso prima dell'incendio. Tu invece sì? Sposto il mio zaino con le mie cose nella mano sinistra e allungo la mano verso la ragazza. Io sono Nathan.
    Sto per chiederle come si chiama quando la voce di un'altra ragazza cattura la mia attenzione. Sembra sorpresa dal vedere che non c'è nessuno o quasi. È sempre stato così dopotutto, quindi la cosa non mi sorprende. Studenti arrivano e non sanno mai se ci sarà qualcuno ad attenderli e a dirgli cosa fare. Faccio spallucce in direzione dell'altra ragazza. Vedrai che arriverà altra gente nei prossimi giorni, qui non resterai mai senza buona compagnia, concludo, facendo un sorriso e rivolgendomi ad entrambe le ragazze.

     
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    Quando sdraiato sul sedile posteriore con gli occhi chiusi incomincio a percepire meno luce capisco di star passando quel meraviglioso viale alberato e in pochi secondi mi metto seduto vicino al finestrino come un bambino che guarda dal vetro del bancone migliaia di caramelle. Finalmente dopo aver passato un lungo anno a casa dei nonni in Olanda non riuscivo più a togliermi dalla testa questo posto. Quando l'ho lasciato è stato veramente un dramma, pensare all'incendio mi fa rattristare, quanto ero in pensiero per tutti. Non faccio in tempo a scuotermi i pensieri dalla testa che arriviamo nel grande piazzale. Scendo dal taxi non curante di pagare l'autista visto che è già stato pagato all'inizio del viaggio, prendo il mio zaino e lo porto alla spalla con la mano destra. Cammino verso le poche persone che ci sono più avanti aspettando che la signora Smith faccia il suo discorso.
    Hey! Buongiorno ragazze! Ciao Nathan! Noi ci siamo conosciuti ad una delle feste ma è passato un sacco di tempo non so se ti ricordi di me.
    Saluto con la mano sinistra per poi portarla dietro la testa sorridendo.
    Nel frattempo mi guardo attorno e noto che è tutto uguale, come se non fosse mai capitato nulla. Ma la signora Smith è così, si sa, riesce sempre a sistemare tutto sia per far star bene i cavalli che i propri ospiti, si vede che ci tiene tantissimo e la stimo molto per la grande forza d'animo che ci mette a fare tutto questo.


    Edited by itscactus - 21/7/2018, 22:11
     
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    :sigrid:
    Il biondo si volta verso di me, e ricambia il mio sorriso con uno più sincero, mi sembra di scorgervi quasi un po' di apprensione nei miei confronti.
    E' questo che vuoi, Sigrid?
    Mi chiedo mentre il ragazzo apre bocca per rispondermi.
    "No, in realtà no. Sono già stato qui l'anno scorso prima dell'incendio. Tu invece sì?"
    Non faccio in tempo a rispondergli che già lui maneggia col suo zaino per potermi porgere la mano.
    Io sono Nathan
    Ancora una volta c'è qualcosa ad interrompere le mie azioni. Una ragazza scende dalla macchina e commenta qualcosa, guardando verso di noi; non riesco a capire ciò che dice, ma ci rivolge un sorrisetto dolce, che a prima pelle non mi ispira troppa simpatia.
    "Vedrai che arriverà altra gente nei prossimi giorni, qui non resterai mai senza buona compagnia"
    Le risponde quello che si è presentato come Nathan dopo aver fatto spallucce, per poi concludere la frase rivolgendosi anche a me.
    "Comunque sì, sono nuova"
    Riesco finalmente a rispondergli, per poi stringergli la mano.
    "Sigrid"
    Mi presento, cercando di mantenere il contatto visivo un po' meno freddamente dal solito. Poi mi giro verso la ragazza, e noto che qualcun altro sta arrivando.
    "Hey! Buongiorno ragazze! Ciao Nathan! Noi ci siamo conosciuti ad una delle feste ma è passato un sacco di tempo non so se ti ricordi di me. "
    Si intromette il ragazzo dopo essere sceso dal taxi, che riparte dopo pochi istanti. Non si presenta, così rimango in attesa di una sua presentazione, e nel frattempo mi concedo qualche momento per scrutarlo, quando ancora non è troppo vicino da notarmi. Non fosse per il suo atteggiamento un po' troppo esuberante e allegro direi che è veramente un buon partito, essendo veramente un bel ragazzo, apparentemente più grande di quello a cui mi sono appena presentata; ma purtroppo sono una che va molto a sensazioni, e penso che non sopporterei troppo più di una semplice conoscenza con una persona così...
    Smetti di analizzare tutto e tutti.
    Mi rimprovero da sola, e faccio un cenno per salutare il ragazzo appena arrivato, cercando di cancellare tutti i pensieri appena fatti.

     
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    «Ahi!» sbatto la testa contro il finestrino e mi sveglio dal mio sonno ormai quasi comatoso. Mi sento abbastanza confusa, stavo sognando qualcosa ma in mente mi sono rimaste solo poche immagini annebbiate e confuse. Mi massaggio la testa con la mano nel punto in cui ho sbattuto sperando che non mi spunti fuori un bernoccolo, in questo momento credo sia davvero l’ultima cosa di cui ho bisogno. Guardo fuori dal vetro, il paesaggio attorno a me scorre troppo velocemente per permettermi di mettere a fuoco ogni dettaglio di quello che mi circonda, prati verdi e alberi mi sembrano l’unica cosa presente in questo paradiso semi-sperduto e devo ammettere che la cosa non mi dispiace affatto.
    «Signorina, siamo quasi arrivati» la voce del tassista rimbomba nella mia testa, ridestandomi dai miei pensieri. Mi sembra passato davvero troppo tempo da quando ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura, venire al Ballynamire, cambiare aria, conoscere gente e allontanarmi dalla mia vecchia vita è sicuramente quello di cui ho bisogno, eppure sono terribilmente spaventate. Purtroppo ho l’abitudine di farmi un sacco di film mentali su quello che potrebbe succedere, parto sempre con aspettative troppo alte e alla fine, ovviamente, rimango delusa dalla realtà. Sono sempre stata una persona insicura e poco impulsiva e ora che ho preso questa decisione il mio futuro mi appare annebbiato.
    Il taxi prende in pieno una buca a velocità decisamente troppo elevata e io vado a sbattere di nuovo con la testa contro il finestrino. “Fantastico, almeno ora l'altro bernoccolo non si sentirà troppo solo” penso mentre lascio che la mia mano scorra tra i capelli. Il taxi oltrepassa un cancello di dimensioni enormi che un po’ mi ricorda quello della mia vecchia casa, l’ho oltrepassato talmente tante volte che non potrei contarle eppure non ho mai prestato attenzione ai suoi dettagli. La vita alle volte è strana, dopo l’incendio mi sono dovuta ricostruire una vita e ora sono qui, in un posto che è stato appena ricostruito a seguito di un incendio. Le coincidenze sono terribilmente bizzarre.
    Il taxi si muove piano sulla ghiaia del piazzale mentre le mani iniziano a tremarmi per l’emozione. Inizio a raccogliere le cose che ho sparso sul sedile posteriore del veicolo e le infilo nello zaino, sblocco il telefono per controllare se qualcuno si sia degnato di cercarmi. Ovviamente non c’è nessuna notifica e un po’ amareggiate decido di spegnerlo e di gettarlo senza troppa cura nel taschino anteriore insieme alle cuffie e al portafoglio. Come al solito ho deciso di viaggiare leggera, mi sono limitata ad uno zaino da campeggio, in cui ho infilato solo il minimo indispensabile: pochi vestiti, libri e materiale da disegno.
    L’auto si ferma sul bordo del piazzale «Fine della corsa» mi comunica il conducente con aria simpatica, è la prima volta che incontro un tassista gentile e la cosa un po’ mi sorprende. Scendo dal taxi caricandomi lo zaino in spalla e dopo aver estratto i soldi da portafogli li porgo al tassista «Tenga pure il resto». Prima di andarsene il tassista mi ringrazia e mi augura buona fortuna per la mia permanenza qui al college.
    Inizio a guardarmi intorno, il piazzale ha già iniziato a popolarsi di ragazzi e penso proprio che a breve arriverà altra gente. Poco distante da me due ragazzi e due ragazze si sono già riuniti in gruppo e stanno chiacchierando, rimango un attimo sulle mie pensando a cosa sia meglio fare. Non sono una persona molto socievole e non mi aspettavo di incontrare così tanta gente già dal primo giorno. Mi faccio coraggio e mi avvicino al gruppo, «Buongiorno a tutti» dico con voce timida muovendo leggermente la mano destra.

     
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  8. Lesk!
     
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    :daniel:
    Finalmente in terra straniera e finalmente libero. Mi sono fatto lasciare a qualche metro di distanza apposta, per assaporare la libertà appena conquistata; e non mi importa nemmeno che la valigia che trascino appresso pesi un bel po', sono troppo gasato per questa nuova esperienza! Non riesco a smettere di sorridere, almeno sotto i baffi. Mi avvicino alla struttura a passo svelto e un certo fiatone. Pensavo che in Irlanda avrebbe fatto più caldo, ma a quanto pare mi sbagliavo. Addosso ho un paio di jeans, delle scarpe da ginnastica nuove, una maglietta leggera a maniche lunghe rosso scuro. Come al solito ho i capelli che mi sbattono sulla fronte a causa del vento, riccioli maledetti. Man mano che mi avvicino alla struttura intravedo delle persone, sembrano ragazzi della mia età a parte una (sarà la preside?), allora non posso fare a meno di osservai finché non arrivo a una distanza più ravvicinata. Lí mi schiarisco la voce e mi fermo, stiro le labbra in una smorfietta e poi lasciando la valigia accanto a me alzo un braccio a mezz'aria occhieggando un po' tutti. Disinvolto «Ciao!» faccio per poi allungare la destra prima verso Sigrid, che si trova in linea d'area vicino a me, e poi agli altri che ancora non conosco: Nathan, Jensen, Ruth. «Mi chiamo Daniél.» dico a ognuno di loro sgranando appena gli occhi, mi premuro di calcare l'accento esatto del mio nome perché non si sa mai. Sento qualcun altro arrivarmi alle spalle e sobbalzo leggermente, per poi voltarmi e notare una nuova arrivata, un po'timida. «Oh, bonjour» senza pensarci troppo, tanto lo sapevo che il francese in me sarebbe venuto fuori. Allungo la mano anche a lei per presentarmi, poi torno a guardare alternativamente un po' gli altri «Siete tutti studenti?» anche per tastare la situazione. Come persone non mi sembrano male.


    Edited by itscactus - 21/7/2018, 22:31
     
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  9. myricæ;
     
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    :alec:
    Ballynamire. La mia condanna.
    Non potevo di certo dire di essere felice di esserci tornato, ma per me era stato un grosso problema quando quel maledetto incendio ha portato la struttura a chiudere per i lavori di ritrutturazione, dato che mi sono ritrovato chiuso in casa con un gingillo attaccato alla caviglia che, se anche mettevo per sbaglio un piede fuori da casa, radunava minimo sei macchine della polizia e un interrogatorio della durata di due ore.
    Una marmaglia di persone si nota in lontananza mentre il taxi si ferma nel piazzale del College. A occhio non ne riconosco nessuno, ma non che mi importi tanto.
    Scarico il mio bagaglio, l'unico, dato che gli altri arriveranno tra qualche giorno, e mi avvicino. Stanno tutti borbottando qualcosa.
    «Ma che cos'è questo mortorio? Si trova più allegria in un cimitero!» Sbotto, appoggiando l'enorme borsone a terra, per evitare di tenermelo sulle spalle.
    «Avanti ragazzi, siete a Ballynamire per "coronare i vostri sogni"» commento, mimando le virgolette con le dita.
    E' una cosa incredibilmente patetica in realtà, ma sono qua solo e unicamente per quello, al contrario mio.
    Passo a rassegna le persone presenti: Un biondino dall'aria incredibilmente giovane, che probabilmente non è nuovo dato che il suo viso mi risulta familiare, un ragazzo dai capelli castano chiari mai visto prima e un altro ragazzo moro con un cespuglio in testa.
    Le ragazze al contrario sono decisamente più gradevoli da guardare.
     
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    :ruth:
    A rispondere alla mia frase è il biondo che mi dice che a breve probabilmente arriverà nuova gente, cosa che succede praticamente subito.
    La ragazza, infatti, si presenta e subito dopo arriva un ragazzo che scende da un taxi, salutando subito quello che ho riconosciuto come un precedente studente del Ballynamire. Dopo di lui arrivano un'altra ragazza, sembra piuttosto timida e a primo impatto mi sembra decisamente più simpatica della prima che mi ha guardato in modo piuttosto freddo, e un ragazzo che si presenta subito come Daniél, con un chiaro accento francese che chiede se siamo tutti studenti.
    Annuisco «Credo proprio di sì, o almeno io sono una studentessa» rispondo facendo spallucce con aria pacata.
    Arriva un altro ragazzo ancora che si fa subito riconoscere come quello che probabilmente sarà l'anima della festa «Ma che cos'è questo mortorio? Si trova più allegria in un cimitero! Avanti ragazzi, siete a Ballynamire per "coronare i vostri sogni"» fa il segno delle virgolette e da lì capisco che lui non è qui per questo. Aggrotto le sopracciglia confusa e sbuffo guardandolo «Immagino proprio che tu sia qui per questo da tutta la gioia che mostri, mister anima della festa» esclamo sarcastica ma rimanendo sul tono scherzoso, per evitare che la prenda a male. Mi volto verso il resto del gruppo e decido di parlare«Io sono Ruth, comunque, piacere di conoscervi»mi presento a tutti, guardandoli di sfuggita e sorridendo.
    Nono oso nemmeno immaginare quando sono risultata ridicola, devo sembrare una specie di ragazzina tarda ma non mi importa, semplicemente non devono capire il mio reale ruolo qui, per il resto non mi importa granché di quello che pensano gli altri.
    E poi non devo sembrare una ragazza burbera che non parla con nessuno, devo indagare, e avrò bisogno di tutte le informazioni che riuscirò a tirare fuori.
     
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  11. Winki
     
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    :sigrid:
    Non ci vuole molto prima che il piazzale inizi a riempirsi di ragazzi e ragazze; Per prima si aggiunge, dopo qualche esitazione, una ragazza mora dagli occhi chiari, che saluta tutti senza presentarsi, per poi rimanere nel suo; non sembra una rompiscatole troppo entusiasta, potrebbe anche starmi simpatica. Nel frattempo arriva un certo Daniél, che come il ragazzo di prima mi sembra troppo esuberante.
    Mi rimprovero da sola per essere così critica, eppure non riesco di fare a meno di analizzare da cima a fondo chiunque.
    "Oh, bonjour"
    Saluta il ragazzo riccio e magrolino, con un'espressione sorridente.
    "Siete tutti studenti?"
    Domanda a tutti, e io mi limito ad annuire, parlando per me, visto che non ho idea di cosa siano gli altri presenti; non che nemmeno mi interessi più di tanto. Quando mi giro verso l'entrata del piazzale, attirata dal rumore di un altro taxi, vedo scendere da questo un altro ragazzo, che in volto ha stampata un'espressione tutt'altro che entusiasta.
    "Ma che cos'è questo mortorio? Si trova più allegria in un cimitero!"
    Sbotta lui dopo averci scrutato avvicinandosi, per poi posare il suo borsone a terra. Non posso fare a meno di sorridere sotto i baffi mentre lo osservo. Lui mi ispira decisamente molta più simpatia di quanto non lo abbiano fatto gli altri fino a qualche istante fa.
    "Avanti ragazzi, siete a Ballynamire per "coronare i vostri sogni""
    Ci esorta sarcastico, facendo il segno delle virgolette con le dita. Ridacchio senza commentare; cavolo, è impossibile che io sia così attratta da ogni singolo stronzo su questo pianeta. In fondo io non lo sono, nonostante ciò che do a vedere. Eppure le persone troppo solari e sorridenti non riesco a tirarle giù.
    Nel frattempo anche la moretta che mi sta antipatica ha risposto al francesino, affermando di essere una studentessa.
    "Immagino proprio che tu sia qui per questo da tutta la gioia che mostri, mister anima della festa"
    Commenta poi rivolgendosi al ragazzo che stavo osservando prima, dandomi sui nervi per la sua disinvoltura. Rimango in silenzio e sposto di nuovo lo sguardo su di lui; è alto, impossibile non dire possente, e il suo viso ha tratti spigolosi. sulla sua pelle chiara risaltano gli occhi celesti, incorniciati da una capigliatura nera. E' decisamente attraente, non posso negarlo. Per di più sembra anche avere un "bel" carattere.
    "Io sono Ruth, comunque, piacere di conoscervi"
    Continua la ragazzina con aria innocente; c'è qualcosa di strano in lei, ma forse è semplicemente il fatto che parla troppo.
     
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    :diana:
    Ecco che la storia si ripete. Eccomi di nuovo su questa stradina di sassi a rinchiudermi dentro questo college del cavolo per non farmi trovare da Sergei e i suoi scagnozzi, a fingere di essere una stupida insegnante di danza che sta qui perché ha voglia di vivere una vita tranquilla.
    Io vorrei solo tornarmene a Mosca o al Bolshoi a ballare davanti a migliaia di persone, a fare quello che amo con le persone a cui voglio bene.
    «Diana, forza, svegliati dal tuo pisolino ad occhi aperti, è ora di andare» mi dice Nikolaj in russo scendendo qualche attimo dopo per prendermi la valigia. Prendo la cuccetta di Olympia, il mio coniglietto nano, dal sedile e apro la portiera.
    Scendo con un piccolo saltino e prendo la valigia mignon che mi sono portata dietro dalle mani di Nik.
    «Sarò sempre qui in giro come sempre, D, quindi se hai bisogno grida.» Annuisco e lo saluto in russo «Dasvidaniya». Siamo molto vicini al gruppetto di ragazzi che si è formato davanti all'entrata perciò probabilmente si è sentito tutto anche se non credo che qualcuno ci abbia veramente capito qualcosa.
    Mi avvicino a malavoglia e sorrido timidamente «Salve a tutti» saluto gentilmente senza mostrarmi troppo entusiasta ma nemmeno super felice di essere qui.
    Dopo l'incendio non volevo tornarci, ho brutti ricordi legati agli incendi, ma hanno tanto insistito dicendo che non aveva avuto nulla a che fare con me. Bah.
     
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    Questa mattina, anche se il mio taxi arriva alle 10 a prendermi, mi sono svegliata prestissimo per ricontrollare le valige, per sistemarmi al meglio con un vestito leggero non troppo corto e i miei amatissimi stivali col tacco beige. Mi sono pettinata e truccata leggermente lasciando sempre ben in risalto le mie labbra con un bellissimo rossetto rosso corallo. Non faccio in tempo a finire la mia super colazione che mi chiamano per scendere, devo lasciare questa bellissima stanza d'albergo, sto sulla porta qualche minuto e fisso la camera, troppo, visto che mi richiamano dalla reception.
    Mi mancherai cameretta!
    Dico mandando un bacio alla stanza e scendendo al piano di sotto per salire sul taxi.
    Non amo molto viaggiare in auto, infatti passo tutto il tempo attaccata al telefono facendo foto o controllando il trucco e i capelli. Finalmente arrivati, il taxi non si ferma all'entrata ma avanza un pochino, sicuro è colpa di mia madre, deve sempre far vedere chi comanda. L'autista ferma il veicolo non lontano dal gruppo di ragazzi e scende prima che io possa uscire dalla macchina come una ragazza normale e viene ad aprirmi la portiera.
    Non avevo chiesto tutto questo, mia madre mi sentirà, le accenni che sono molto alterata.
    Scendo sistemando il vestito e prendo la mia borsa dal sedile, gli occhiali da sole posti sulla testa li porto giù con la mano destra visto che il sole batte proprio da questa parte. Mi avvicino nel modo migliore possibile e mi fermo accanto alle ragazze.
    Ciao, sono Lydia. Tutti nuovi?
    Chiedo ingenuamente con un sorriso sulle labbra, già non ho fatto una bella figura con questa entrata da super riccona.
     
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  14. myricæ;
     
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    :alec:
    «Immagino proprio che tu sia qui per questo da tutta la gioia che mostri, mister anima della festa» Scrollo le spalle, squadrandola leggermente ma senza soffermarmi troppo. «Sai, se fossi qui per coronare i miei sogni, in questo momento starei saltando di gioia.» Commento semplicemente, mentre altre due ragazze si avvicinano al gruppetto.
    E' possibile che ci siano così tante ragazze? Domando mentalmente, mentre una ragazza bionda e una dai capelli rossi salutano.
    «Ciao.» Saluto semplicemente, senza salutare nessuna delle due in particolare. Se dovessi fermarmi per i convenevoli con ognuna delle persone qui presenti starei qui tutto il giorno.
    «Alec» aggiungo semplicemente dopo che la ragazza dai capelli rossi si è presentata. Mi sembrano tutti troppo dei ragazzini ora che ci penso. Decisamente troppo piccoli per la mia età.
    «In realtà io sono molto vecchio» in ogni senso.
    Sono già stato a Ballynamire tanto per cominciare e sono anche il più vecchio tra tutti all'anagrafe, ne sono sicuro. Le ragazze sono decisamente carine, ma ad occhio e croce troppo giovani per il sottoscritto, anche se, dati i miei trascorsi l'età non ha mai significato troppo.
     
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  15. Winki
     
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    :sigrid:
    Mentre io sono persa nei miei pensieri vedo arrivare altre due ragazze, una bionda e una rossa; nessuna delle due mi dice un granché, ma perlomeno non mi irritano come quella ragazzetta che si è presentata come Ruth.
    "Ciao, sono Lydia. Tutti nuovi?"
    Chiede anche lei, e stavolta non rispondo, facendo finta di non aver sentito.
    "Alec"
    Si presenta finalmente l'unico ragazzo di cui mi interessava sapere il nome. Così mi decido e mi presento a mia volta, cercando di non guardare nessuno in particolare e senza assumere un tono di voce diverso dal normale.
    "Sigrid"
    Esordisco, mantenendo un'espressione naturale e rilassata, nell'attesa che l'ennesima persona si faccia avanti per chiedere se siamo tutti nuovi o studenti. Mi volto ancora una volta verso questo certo Alec.
    "In realtà io sono molto vecchio"
    Afferma, nonostante a prima vista dia a vedere non più di 25/26 anni, seppure la barba e lo sguardo freddo possano ingannare.
    "25"
    Affermo, con un sorriso malizioso sulle labbra.
    "Scommetto una bevuta che non hai più di 25 anni"
    Lo provoco, senza sembrare troppo sfacciata, ma senza riuscire a togliermi quell'aria da fredda di dosso.
    E' un periodo in cui non riesco a scherzare e ridere troppo; ho sempre un'aria distaccata e do l'impressione di menefreghista stronza.
    Ma perché ho appena scommesso una bevuta sull'età di un ragazzo che nemmeno conosco? Non mi riconosco più. Non è veramente da me.
     
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