Another shitty start

14/10/2016 - pomeriggio [conclusa]

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    Sono seduto in questo stupido taxi da più di un’ora e l’unica osa che vorrei far ora è aprire la portiera e buttarmi giù. Arrivare dall’Australia è terribile, abbiamo fatto tre scali uno peggiore dell’ altro, il tutto per arrivare al peggio del peggio: Ballynamire.
    «Lo facciamo per te» è l’ unica cosa che sono stati in grado di dirmi i miei zii prima che salissi sull’aereo, non li ho nemmeno salutati, mi sono semplicemente voltato lasciandoli soli nel parcheggio dell’aeroporto e la cosa non mi dispiace affatto. Quandomi hanno detto che sarei dovuto venire in Irlanda non ci ho visto più, ho tirato un pugno talmente forte alla porta da scardinarla e me ne sono andato, ma stranamente sul vialetto erano già pronti due poliziotti messi lì apposta solo per dirmi «O il carcere o il collegio» e io ovviamente ho scelto il meno peggio, o almeno così pensavo.
    Scendo dal taxi senza nemmeno salutare l’autista a cui non ho rivolto la parola per tutto il viaggio, prendo la valigia e sbatto la porta sperando che la macchina si allontani il più possibile, come se non bastasse fa un freddo cane e io indosso solo una felpa. Per il momento tutto quello che vedo della scuola è il piazzale e un edificio enorme, la prima cosa che mi viene da pensare è a quanto siano figli di papà gli studenti di questo posto e capisco subito di non volerci avere niente a che fare. Mi incammino verso una panchina col borsone in spalla, l’unica cosa che voglio fare ora è sedermi e accendermi una sigaretta e far finta che sia tutto un incubo, voglio dire, ma la mia vita non faceva già abbastanza schifo da sola? No, perché se sono qui evidentemente non c’è mai fine al peggio. Mi siedo e mi accendo una sigaretta “Neanche mi piacciono i cavalli...” stringo il pugno libero e lo sbatto con rabbia contro lo schienale della panchina, poi prendo un tiro dalla sigaretta e soffio il fumo verso il cielo, con gli occhi chiusi.


    Edited by ~Little Moon~ - 19/7/2018, 19:24
     
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  2. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    Nonostante sia abituata a cambiare costantemente Stato e ad adattarmi al fuso orario diverso, questa volta è stato un vero e proprio incubo e sono arrivata a dormire e a sonencchiare senza fare nulla per due giorni. L'unica attività fisica che ho fatto è stata quella di andare dal letto al divano e viceversa.
    Oggi ho compensato portando Asterion nel tondino. E' stato tutto sommato bravo, se non si contano un paio di impennate e le andature leggermente scomode e molto poco coordinate. Ci lavorerò su.
    Il sauro sbuffa, percependo da lontano il suono di una vettura che frena, e per questo stringo la coda di cavallo alta, abbasso i talloni ancora più del previsto, sistemo i guanti e accorcio le redini. Non sono munita di cap e tartaruga, quindi è meglio stare sull'attenti.
    A metri di distanza dal piazzale posso notare un taxi fermarsi e far scendere un ragazzo dai capelli ricci che sbatte violentemente la portiera e scende con un borsone.
    Che modi.. Commento mentalmente scuotendo la testa, mentre rimetto al passo Asterion che si era fermato. Che lo voglia o meno, devo passargli davanti, dato che i Box sono da quella parte, e vederlo fumare con così tanta rabbia mi mette molto in ansia. Insomma, contieniti.
    Asterion si avvicina lentamente, costringendomi - per il suo passo troppo lento - a guardare un po' da per tutto tranne che nella sua direzione. Lo tocco leggermente con i talloni per vedere di superare il ragazzo in fretta e senza perdere tempo a parlare con lui, ma, a quanto pare il sauro non sembra voler collaborare.
    Dannazione.
     
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    Inizio ad annoiarmi qui fuori, non so cosa fare e non so dove devo andare. Sono ancora seduto sulla panchina quando in lontananza vedo arrivare una ragazza bionda a cavallo, a causa della distanza non la vedo molto bene ma mi sembra piuttosto scocciata e l’animale non sembra ascoltarla poi troppo. Anche se sembra molto carina spero non mi passi troppo vicino, anche se sono qui non voglio assolutamente dovermi relazionare con uno studente e ben che meno con un cavallo.
    Tanto per cambiare le mie preghiere non vengono ascoltate e l’animale non accenna a muovere un passo, rimanendo fermo a pochi metri da me. Inizio ad osservare meglio la ragazza, devo dire che non è niente male e ovviamente non parlo solo del viso, potrei soffermarmi a guardare anche il cavallo fingendo interesse, potrei anche provare ad attaccare bottone ma non sono decisamente dell’umore giusto. Probabilmente non ci metterei neanche molto a portarmela a letto, sono consapevole delle mie doti e di quello che posso fare ad una donna e tra qualche ora, quando sarò solo nella mia stanza, mi renderò conto di aver perso un’occasione come un’altra per divertirmi un po’, anche se ora la cosa non mi scalfisce minimamente. Inizio a credere che forse sia meglio chiedere indicazioni, solo una domanda e non di più, dalla sua espressione posso intuire che la sua voglia di conversare sia pari alla mia e la cosa non mi dispiace molto, anzi, non mi dispiace per niente.
    Butto per terra la sigaretta senza nemmeno preoccuparmi di spegnerla e appoggio entrambe le braccia allo schienale «Ehi tu!» per quanto la ragazza sia impegnata col suo cavallo cerco di attirare la sua attenzione, senza cercare minimamente di apparire gentile «Sai dove devo andare per farmi dare una stanza?» Normalmente non sarei così maleducato, ma ora come ora sono troppo incazzato per fingere gentilezza con qualcuno che non conosco nemmeno e che probabilmente non rivedrò mai più se non nelle mie fantasie.
     
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  4. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    Il lento di passo di Asterion degera del tutto, fino a cessare completamente. Il sauro è fermo circa ad un metro del ragazzo, mentre quest'ultimo lo guarda - o forse guarda me - con non troppa curanza. Se non ha ancora parlato è un buon segno, mi ripeto mentalmente, facendo finalmente ripartire l'animale al passo, che si avvia felice verso la sua direzione.
    «Ehi tu!» Se fosse stata una giornata normale, o gli avrei indicato la strada oppure gli avrei semplicemente rinfacciato che "Ehi tu", è il termine che potrebbe usare tranquillamente con sua sorella e non con me.
    «Sai dove devo andare per farmi dare una stanza?» , borbotto mentalmente, mentre il cavallo procedere e si ferma a pochi centimetri dal biondo. Lo guardo leggermente dall'alto, notando che la sua altezza disarmante, nonostante io sia a cavallo.
    Mi soffermo leggermente sui lineamenti del viso, e dopo aver riportato lo sgaurdo su Asterion lo tocco leggermente con i talloni, incitandolo ad andare avanti, ignorando completamente il ragazzo.
    Se ha così voglia di scoprire dove sono gli alloggi dovrà sicuramente cambiare tono di voce e rincorrermi soprattutto, perchè lo stallone ha appena preso un passo oscillante e allegro, tanto che sembra voglia partire da un momento all'altro al trotto.
    In pochi secondi supero completamente l'estraneo e tiro leggermente le redini per sistemare il cavallo nella direzione più consona a raggiungere i box.
     
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    Il cavallo si ferma a pochi centimetri dal mio viso e io, per quanto mi sia possibile visto che sono seduto indietreggio leggermente. “Anche tu non devi essere troppo in vena oggi” penso, riferendomi alla bionda che mi guarda dall’alto verso il basso con austerità. Non vorrei doverlo fare e so che me ne pentirò, ma quando la ragazza e il suo cavallo si allontanano a passo spedito lascio tutto sulla panchina e li seguo a passo abbastanza svelto. “Dio, di solito sono io che mi faccio inseguire dalle ragazze, non il contrario” non posso fare a meno di trattenere un risolino rassegnato mentre affianco il cavallo, non mi va di mostrarmi per quello che non sono ma in giro c’è solo lei e se non dovesse rispondermi non saprei davvero cosa fare, mi sento obbligato a mostrarmi gentile. Odio trovarmi con le spalle al muro. Mi avvicino ancora al cavallo cercando sempre di mantenere una distanza di sicurezza e realizzo che è la prima volta che mi trovo vicino ad una bestia del genere, nemmeno quand’ero piccolo ne ho mai visto uno così da vicino nonostante le gite di famiglia fossero una cosa abbastanza consueta “almeno questo posto non mi ricorderà casa” e la cosa non può che farmi piacere.
    Alzo lo sguardo verso la ragazza e non posso fare a meno di notare le sue curve a dir poco perfette; non che prima non le avessi notate ma da questa prospettiva fa tutto un altro effetto. Prendo la situazione con filosofia, forse il destino ha deciso di non essermi così tanto avverso come credevo «Senti… scusa per prima, solo che non è davvero giornata e l’unica cosa che voglio è potermi sdraiare e magari anche dormire» Il tono della mia voce è tranquillo, in fondo mi dispiace di averle parlato così, più o meno «Comunque sono Kylan» mi presento per sembrare ancora più amichevole nonostante io non lo sia poi così tanto. Mentre le parlo non posso fare a meno di guardarla negli occhi, di solito alle bionde stanno male gli occhi scuri, ma non posso fare a meno di notare quanto su di lei invece stiano bene. In fondo fa sempre comodo avere una bella ragazza tra le conoscenze.
     
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  6. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    Il ragazzo decide di seguire me ed Asterion e tenendo un passo veloce, ci si affianca:
    «Senti… scusa per prima, solo che non è davvero giornata e l’unica cosa che voglio è potermi sdraiare e magari anche dormire.» Va già meglio.. commento mentalmente, indicando con la mano imprigionata dal guanto l'enorme edificio in pietra nel quale sono situati gli alloggi.
    «Appena entri trovi la segreteria, chiedi a loro per le chiavi della stanza e raggiungi il secondo piano. Al primo ci sono le camere delle ragaze» Spiego brevemente mentre accorcio le redini e fermo l'enorme stallone che scrolla leggermente le spalle, costringendomi a stringere le ginocchia al suo costato per avere una presa più salda.
    «Comunque sono Kylan» Si presenta lui, facendomi sorridere leggermente.
    «Te l'ho chiesto?» Solo perchè l'ho aiutato non significa che io voglia fare conversazione con lui, o anche solo sapere come si chiama. Insomma, è già tanto che gli abbia detto dove andare quando potevo benissimo mettere al galoppo lo stallone - o anche solo al trotto - e sparire nel giro di trenta secondi.
    E' bene che la gente non prenda le mie parole come una dimostrazione di "conosciamoci", quando da soli si vive bene e meglio.
     
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    «Appena entri trovi la segreteria, chiedi a loro per le chiavi della stanza e raggiungi il secondo piano. Al primo ci sono le camere delle ragaze » Mi dice la bionda, visibilmente scocciata, indicandomi l’edificio di pietra. Per una volta ho anche la decenza di essermi presentato, provando a fingermi almeno un minimo gentile giusto per non crearmi nemici già il primo giorno e come risposta ottengo solo un «Te l’ho chiesto?». “Che stronza” non tollero che mi si risponda così, è vero che sono una testa calda ma almeno un minimo di educazione posso anche pretenderla. Vorrei sbottarle contro ma so di dovermi trattenere almeno per il momento, questa ragazzina mi da tanto l’idea di una piccola e spocchiosa principessina, una di quelle “io sono migliore di tutti e voi non siete alla mia altezza” e Dio, quanto odio questo tipo di persona.
    Mi mordo l’interno del labbro, un po’ per impormi il silenzio e un po’ per cercare di scacciare la rabbia col dolore fisico e anche se di solito è difficile farmi saltare i cinque minuti ho imparato ad ironizzare, giusto per far irritare ancora di più le persone. Ad esempio, è più che palese che lei non voglia assolutamente parlare con me e infatti questo è l’unico motivo per cui voglia parlarci. Già non cerco amicizie, figuriamoci se poi si tratta di una ragazza tanto bella quanto antipatica.
    Anziché raccogliere la mia roba e andarmene verso la segreteria muovo un passo verso il cavallo e la guardo dritta negli occhi, sfoderando il sorriso più falso che riesco a fare. «Senti ma... sei sempre così simpatica o oggi è un giorno speciale?» non riesco a trattenere una risatina divertita mentre la guardo, tutta precisina, in sella al suo cavallo che a prima impressione sembra apprezzarla quasi quanto me.
     
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  8. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    «Senti ma... sei sempre così simpatica o oggi è un giorno speciale?» Il suo sorriso da schiaffi e il fatto che non se ne sia andato, dopo che gli ho gentilmente indicato la via, mi fa andare fuori di testa, e infatti stringo il più possibile le redini, cercando di non schiaffeggiarlo.
    «In effetti, ora che mi ci fai pensare, posso affermare concretamente che sto facendo un'eccezione solo per te» commento ironica, mentre impongo ad Asterion di rimanere fermo, dato che, scocciato, mi aveva annunciato - grattando per terra lo zoccolo - che sarebbe partito al passo e avrebbe sicuramente impennato.
    Porto le gambe leggermente avanti e le spalle indietro, per prevenire quindi un eventuale sgroppata, mentre osservo il ragazzo dall'alto. Ha sicuramente dei lineamenti invidiabili e un'abbronzatura da fare invidia alla mia, ma ciò non toglie che sia stato un vero e proprio maleducato.
    Con la bellezza non si compra tutto e in questo caso non si compra nè il mio silenzio nè la mia gentilezza, è meglio che se lo metta in testa, se sta usando questa tattica.
    Mollo la presa sul filetto, così che Asterion inizi a passeggiare verso i box. Se proprio ci tiene a continuare la nostra piacevole conversazione dovrà seguirmi, non ho intenzione di finire per terra solo perchè lui ha voglia di continuare a parlare.
     
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    «In effetti, ora che mi ci fai pensare, posso affermare concretamente che sto facendo un'eccezione solo per te» Non posso fare a meno di sorridere notando la sua ironia e anche se è palese che non gli vada troppo a genio l’ idea che una ragazza sia in grado di tenermi testa non mi dispiace affatto. Specie se si tratta di una ragazza così bella.
    Il cavallo inizia a raspare il terreno con lo zoccolo e io mi allontano leggermente, prima che sia troppo tardi. «Che onore, così mi fai sentire speciale» le dico senza nascondere un ghigno divertito.
    È totalmente diversa dalle ragazze che ho conosciuto finora, nonostante l’aspetto mi ricordi fin troppo le surfiste con cui spesso finivo a letto dopo una serata poco sobria, non posso fare a meno di pensare che lei abbia qualcosa in più rispetto a loro, anzi, molto di più. Sia chiaro, questo non significa che mi piaccia, solo penso che sarebbe molto divertente buttarmi su qualcosa di così inusuale.
    La bionda si allontana e da “gentiluomo” come sono decido di seguirla per approfondire la nostra conversazione. Cammino accanto al cavallo che probabilmente si sta dirigendo verso i box «Dai, scusa se sono stato maleducato» per quanto mi scocci ammettere le mie colpe per una donna posso fare questo ed altro «Comunque non mi hai ancora detto il tuo nome» e le sorrido nel modo più gentile concessomi in questo momento.
     
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  10. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    :calanthia:
    «Che onore, così mi fai sentire speciale» Scrollo le spalle alla vista del suo sorriso divertito, troppo scocciata dalla situazione per continuare a parlarne.
    «Dai, scusa se sono stato maleducato.» Nonostante le sue scuse suonino così soavi, come una dolce melodia, alle mie orecchie, non mi va di fare la sua conoscenza e nonostante in altre situazioni sarebbero bastate a presentarmi in questo caso non bastano. Gli è capitato il giorno più sfortunato e purtroppo per lui oggi non ho voglia di fare la conoscenza di nessuno.
    «Comunque non mi hai ancora detto il tuo nome» mi ricorda sorridendomi gentilmente. «No, infatti» lo liquido velocemente. «Non te l'ho detto e non ho intenzione di farlo. In caso tu non te ne sia accorto, non ho voglia di fare conoscenza.» Se per lui è così importante conoscermi sarà meglio che oggi mi lasci in pace. Tanto, se è arrivato a Ballynamire non se ne andrà presto e ci saranno altre occasioni, anche se spero ciò non accada.
    Non amo i ragazzi che prima fanno gli stronzi e poi ammettono i loro sbagli perchè hanno le spalle al muro.
    Perdono ogni loro credibilità. E questo è ciò che ha fatto Kylan
     
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    La ragazza scrolla le spalle scocciata, è più che evidente che non abbia la minima voglia di fare la mia conoscenza e la cosa non fa che aumentare il mio interesse. A conferma di ciò quando le ricordo la sua scarsa educazione nel non presentarsi mi liquida semplicemente «Non te l'ho detto e non ho intenzione di farlo. In caso tu non te ne sia accorto, non ho voglia di fare conoscenza.»
    Non sono il tipo da correre dietro alle donne,anzi, di solito è il contrario e se lei non vuole avere niente a che fare con me non vedo perché dovrei insistere. Non mi va di perdere tempo, sono arrivato da nemmeno un’ora e già odio questo posto… e chi lo frequenta.
    Guardo la ragazza con un’espressione che non maschera il mio disappunto. Vorrei andarmene senza nemmeno salutarla ma purtroppo sono una persona impulsiva, così mentre mi volto le lancio un ultimo sguardo dritto negli occhi «Ehi principessina» le dico nella maniera più ironica possibile «quando hai intenzione di scendere dal piedistallo fammi un fischio.»
    Mi dirigo a grandi passi verso la panchina, quella da cui non mi sarei dovuto alzare e mi siedo imprecando. Estraggo il pacchetto di sigarette “anche questa...” ne rimangono solo due “che giornata di merda” penso mentre ne estraggo una portandola alla bocca per accenderla. Butto la testa all’ indietro e chiudo gli occhi mentre soffio fuori il fumo, sperando per la prima volta in tutta la mia vita di poter tornare a casa.
     
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  12. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    «Ehi principessina, quando hai intenzione di scendere dal piedistallo fammi un fischio.» Patetico. A quanto pare questo ragazzo non sa cosa significa comportarsi in modo educato, anche se devo ammettere che neppure io sono stata troppo cordiale nel suoi confronti. A mia discolpa posso dire che ho reagito in questo modo solo ed unicamente per via della sua insistenza.
    «Scusa se veniamo da mondi completamente diversi» gli rinfaccio quindi. In ogni caso, è meglio che non inizi a rincorrermi, ma rimanga seduto sulla panchina che ha scelto per fumare. Oggi non è una bella giornata, ragione per cui dovrebbe solamente aspettare che passi qualcuno per farsi indicare la strada, o al massimo perdersi con la consapevolezza di averci almeno provato.
    Insomma, se io fossi in lui proverei almeno a imbucarmi da qualche parte, se poi è fortunato magari si ritrova negli alloggi, di fronte alla segreteria.
    Comunque non è un mio problema, forse questa lezione dovrebbe mettergli in testa che essere educati non guasta.
    «Forza bello, andiamo» incito il sauro, mentre sistemo le redini e rilasso i muscoli, concendo al cavallo qualche carezza sul collo, sul quale il pelame ha assunto sfumature rossicce per via del sole.
     
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    «Scusa se veniamo da mondi completamente diversi» rimango spiazzato. Quando è qualuno a cui vuoi bene a trattarti con disprezzo fa male, ma quando lo fa qualcuno che non avevi mai visto prima è diverso, è come una doccia fredda. La biondina ha ragione, veniamo da due mondi diversi e poco ma sicuro io non dovrei essere qui. Vorrei mandarla a quel paese nel peggiore dei modi ma mi trattengo «Preferisco essere un disadattato piuttosto che uno stronzetto figlio di papà» le rispondo con tono tranquillo, guardandola dritta negli occhi in maniera a dir poco gelida.
    Sono qui da nemmeno un giorno e già ho capito con che genere di persone avrò a che fare. Appoggio di nuovo la testa allo schienale inspirando dalla sigaretta ancora accesa che tengo tra le dita “Ecco, questo è il momento in cui uno dei due dovrebbe andarsene” penso sperando vivamente che sia lei, nonostante la rabbia il mio orgoglio mi impone di rimanere su questa panchina, se c’è una cosa che ho imparato col tempo è che non bisogna mai darla vinta alla gente come lei.
    «Forza bello, andiamo» lancio un’altra occhiata alla ragazza, sorridendole in tono di sfida. Abbasso lo sguardo sul cavallo e per quanto non ne abbia mai visto uno da vicino credo che questo sia davvero bello anche se non particolarmente simpatico “se funziona come coi cani deve aver preso dalla padrona
     
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  14. ~ Lãdy Reës's Pïecës ~
     
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    Chiudiamo qui e apriamo da un'altra parte? :3
     
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    Yup, fai tu? :3
     
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