Girls on TV

Che io ami viaggiare ormai lo sanno tutti, qualcunque sia il posto dove io sia diretta, ma questo viaggio è uno dei più terribili che io abbia mai fatto. Il volo? Si stava stretti e scomodi. E ora devo anche farmi ore e ore di viaggio fino a quel postaccio che Ace mi obbliga a frequentare, nella speranza che io ritorno ad essere la solita ragazzina ingenua e noiosa di tanto tempo fa. Bah. Come se fosse possibile. Scappare ormai è impossibile, divertirsi probabilmente lo sarà ancora di più dato che sarò costantemente controllata da lui e dove mi sta portando non c'è praticamente un cazzo vicino. Chiudo gli occhi, cercando di addormentarmi per lasciar passare almeno un po' di tempo, sebbene ormai sappia che già ci manca poco per arrivare a quella specie di prigione. Un college equestre. Ma se a me neanche piacciono i cavalli...
I miei piani sfumano però quando Ace decide di dire qualcosa, spezzando quel prezioso silenzio che ormai c'è da ore. «Pensi di rimanere in silenzio ancora a lungo?» E che dovrei dire? Cercare di farmi riportare in Inghilterra? Come se fosse possibile. Ormai so che se lui ha deciso di rinchiudermi qui per un anno non c'è niente al mondo che riesca a fargli cambiare idea. Carcere o college? Tutte e due iniziano per c, ma così anche casa. Sarei rimasta volentieri a casa, almeno avevo i miei "amici". Qua invece non ho proprio niente, mi tocca ripartire da zero.
Ignoro la sua domanda, chiedendo poi al tassista quanto manca. «Poco» Eh grazie. Poco quanto? Tra tutti i posti al mondo proprio questo? finisco per dire poco dopo, scocciata. Che sia equestre o meno non penso abbia importanza per lui, tanto non sarà lui a doversi imparare tutta una serie di roba inutile perché obbligati.

Da quel che ho capito dovrei far parte di uno strano progetto della proprietaria di questo posto, la donna ha avuto la geniale idea di aprire le porte del suo adorato college a noi schifo della società. Bello, no?
«E' l'unico posto che ha accettato di prenderti, Chlo. Se magari avessi evitato di fare cazzate, non ci ritroveremmo qui ora» sento il suo sguardo posarsi su di me, senza la minima intenzione di spostarsi, mentre probabilmente pensa a tutto ciò che ha fatto per tirarmi fuori dai guai e buttarmi in questo. Sapevo che era piuttosto incazzato dopo quel che ho fatto ma che mi spedisse qua era una cosa che non mi aspettavo. «Ci stavamo solo divertendo» rispondo semplicemente, consapevole del fatto che questa frase possa renderlo ancora più arrabbiato nei miei confronti.
Neanche dieci minuti dopo il taxi si ferma, e mi tocca scendere dall'automobile. Ci sono ragazzini che saltano dalla gioia al vedere questo posto, io sono qui invece che muoio di odio. Dovrei passare un anno in questo posto, devo farmelo piacere, scoprire ogni segreto che si nasconde dietro a quelle mura e trovare qualcosa che mi renda più interessanti le giornate, perchè non ho la minima intenzione di rimanere chiusa tutto il giorno nella mia stanza. «Spero proprio che tu ti impegni per ambientarti velocemente» dice Ace, dopo aver guardato la macchina sparire nella stessa direzione da cui è entrata. Fosse facile. «Qualche consiglio?» chiedo, sorridendo in un tentativo di prenderlo per il culo.

Spero vivamente che qualche buon anima si faccia viva e ci indichi dove dobbiamo andare, perchè non ho la minima voglia di fare il giro della struttura per poi magari scoprire che il posto dove dovevamo andare era proprio a due passi. Ma ora non c'è proprio nessuno oltre a noi due, e nessuno sembra arrivare. «Fai tutto quello che vuoi, ma non cacciarti nei guai» mi dice, ma io l'unica cosa che sento è "fai tutto quello che vuoi" E sarà fatto, penso avvicinandomi alla mia valigia e prendendola. È piuttosto pesante, sebbene abbia cercato di mettere solo il minimo indispensabile, ed ho non poche difficoltà nel trascinarla in direzione dell'imponente edificio davanti a noi. Sembra quasi un castello.. Perfetto, sono più che sicura che mi perderò. Dopo un paio di passi pero' mi fermo, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e girandomi a guardare Ace. «Mi aiuti o vuoi restare lì impalato a far nulla mentre io mi spezzo la schiena?» chiedo, sbuffando appena. Lui è decisamente più forte di me, ma non sembra aver la minima intenzione di aiutarmi. Sarà il suo modo di farmela pagare? Probabile. Come se rinchiudermi qui non bastasse.
Mentre aspetto la sua risposta mi spunta davanti una ragazza dai capelli di un rosa acceso. Rovinarsi così capelli? Sembra che le abbia sputato un unicorno addosso. In più sprizza tanta di quella allegria da farmi stare male solo al guardarla. «Ehi ragazzi, benvenuti al Ballynamire!» dice, con un sorriso stampato sul volto. Il mio sguardo passa velocemente su Ace e di nuovo sulla ragazza, sperando mio fratello a dire qualcosa. L'unica cosa che voglio fare ora è andare in camera mia e dormire, di certo non mettermi a fare conversazione la sera al freddo.

Le mie parole sembrano riportarlo alla realtà, chissà a cosa stesse pensando.. Si avvicina quindi, prendendo la mia valigia. Mi stringo nella felpa rubata ad Ace prima del viaggio, sbadigliando mentre ascolto le parole rivolte alla ragazza. «Grazie mille. Non è che saresti così gentile da dirci dove siano gli alloggi? Dovremmo andare in segreteria...» Mi guardo in giro, il buio non lascia vedere molto, ma dai lampioni accesi in lontananza si capisce che c'è tanto spazio all'aria aperta, e menomale, con tutti gli studenti che dicono di avere, rinchiuderli in uno spazio ristretto sarebbe proprio da cretini. Forse domani farò un giro della struttura, se ne avrò voglia.
«Gli alloggi sono questa struttura che vedete dietro di me. Al piano terra c'è la segreteria e le camere delle ragazze, al piano superiore invece quelle dei ragazzi.» Eh vedi che era proprio qui davanti? Non voglio nemmeno immaginare dove ci avrebbe fatti finire se avesse preso l'iniziativa di andare lui alla ricerca degli alloggi. Sto per avviarmi verso l'edificio, ma la voce della ragazza mi ferma, presentandosi con il nome di Phoebe, facendo spuntare nuovamente un sorriso sul suo volto. «Chloe» dico semplicemente, sperando che decida di chiudere qui la conversazione e continui la sua strada verso qualunque posto stesse andando prima di avvicinarsi a noi.