I said that i would never back down, but i'm running away

22.09.2016 - pomeriggio [conclusa]

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    Ho sempre avuto un debole per le cose impossibili➰♥

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    I miei capelli, scompigliati dal vento, mi solleticano il collo e la faccia, mentre mi stringo nella felpa extra large di Vincent, un po' per il freddo, un po' perchè porta il suo odore. Un profumo decisamente virile, che conosco quasi perfettamente, mi ha invaso le narici appena me lo sono messo prima per uscire, e da allora non me lo sono più tolto, specialmente perchè l'aria autunnale non tarda a farsi sentire. Vince ha dimenticato la sua felpa in camera mia l'altra volta, quando è venuto per vedere un film con me in camera mia. E oggi, visto che ci vediamo per uscire a fare una passeggiata vicino al lago - senza che io faccia alcun bagno stavolta -, gliela restituisco. A essere sincera preferirei tenermela, visto che è tanto calda, morbida e porta il suo odore, ma sarebbe scoretto dal momento che non stiamo ufficialmente insieme. Effettivamente io e lui non stiamo nemmeno insieme. Gli ho detto di vederci nel cortile del college, per poi andare insieme verso la scuderia, e lui ha accettato senza problemi, senza chiedermi perché non vederci direttamente in scuderia. La verità è che volevo disegnare la fontana del cortile senza preoccuparmi di arrivare in ritardo al non-appuntamento, e io odio essere in ritardi. Anzi sono di gran lunga in anticipo, come la maggior parte delle volte che ho un impegno, il che prima di venire qui non succedeva così spesso.
    La fontana al momento è stupenda, grazie anche alle foglie che piano piano diventano arancioni, marroni e rosse e cadono nelle sue vicinanze. Quei colori abbinati al violaceo cielo iralndese durante il tramonto e al grigio topo della fontana, rendono il tutto meraviglioso, come se fossimo in qualche favola e io ne fossi la protagonista che aspetta il suo principe azzurro. Oppure la principessa, cosa che anche nella realtà sono, che aspetta il suo cavalliere dall'armatura scintillante. Molte volte mi sono chiesta se Vincent potrebbe mai essere il mio cavalliere dall'armatura scintillante e se dovesse sapere chi sono. Dopotutto di qualcuno devo pur fidarmi, a qualcuno dovrò pur dire il mio segreto, e lui in parte sa già che nascono qualcosa. Potrei dirglielo...
    Scuoto la testa a questo pensiero insensato, già sentendo la voce di Raphael nella mia testa che dice con il suo tono più duro "hai fatto una promessa, Melanie Vérant, non puoi tirati indietro perchè ci saranno delle conseguenze". Torno così a concentrarmi sul mio disegno, finito solo a metà, mentre aspetto che Vince si faccia vivo.
     
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    Forse non dovrei essere qua, forse lei se la cava perfettamente anche senza di me. Eppure sono suo fratello, e lei è la mia piccola Melanie, e non posso permettere che le succeda qualcosa, che faccia niente di sbagliato, che si infili in guai da cui potrebbe stare alla larga, se ci fossi io. E in più, come se non bastasse, ho una terribile paura, per quanto mi possa fidare di lei, che sveli a qualcuno... Ciò che è. Certamente, ha fatto una promessa, e io più di chiunque altro so che lei una volta fatta una promessa, la mantiene. Eppure questa possibilità mi tormenta, e non sentirla per mesi ha fatto accrescere il dubbio che possa essere successo qualcosa; spero con tutto me stesso che non sia così, e che io abbia fatto il viaggio dalla Francia per niente, e che mi sia fatto assumere come infermiere a vuoto. Lo spero davvero, per me e per lei. Poi c'è un altro fatto, che comunque darà un senso a tutto ciò che sto facendo: devo convincerla che il suo posto non è qua, e che la Francia, io, la nostra famiglia, ci sta aspettando. Cammino per i più svariati luoghi del Ballynamire sperando di incontrarla. So che potrei tranquillamente chiedere il numero della sua stanza e lasciarle un biglietto, eppure il trovarla in quest'altro modo mi piace di più. Magari non la vedrò, non oggi, ma comunque camminare un po', dopo il viaggio, non mi farà male. Mi ritrovo in un cortile, a quanto pare quello del college dove gli studenti, e quindi anche Mela, frequentano le lezioni. Mi scruto intorno, notando una figura seduta su una panchina. Avvicinandomi lentamente, per evitare di disturbare chiunque sia, il mio cuore si scalda, nel vedere i lunghi capelli castani e la pelle marmorea. Le arrivo alle spalle silenziosamente, vedendo poi ciò che sta disegnando. E' sempre stata un'artista, mia sorella. Ho sempre ammirato il fatto che avesse tanti talenti, oltre ad essere una ragazza adorabile e responsabile. Ciò che ha finora ritratto su un foglio è la fontana che abbiamo davanti, che si fonde perfettamente con i colori del tramonto, creando un effetto meraviglioso.
    «Ho sempre detto che eri un'artista»
    Commento, raggiungendo la parte davanti della panchina e prendendo posto accanto a lei.
     
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    Traccio un paio di linee per finire il contorno della fontana, poi alzo il blocco e lo allontano leggermente, mentre inclino la testa, per vedere come sta venendo. Sono fiera del mio lavoro e non vedo l'ora di prendere in mano i colori per dargli ancora più vitalità. Appoggio di nuovo il blocco sulle gambe e torno a disegnare, stavolta facendo le foglie cadute nelle vicinanze e le rose che stanno appassendo, visto il freddo che si avvicina. Mi è sempre piaciuto l'autunno, un po' per i suoi colori vivaci, un po' perché adoro passare il tempo in giardino e buttarmi, proprio come una bambina, sul fogliame. Ricordo che una volta avevo costruito un letto di foglie e mi ci ero stradiata sopra con una coperta per disegnare i rami degli alberi dal basso, finendo con l'addormentarmi. La governante e gli altri servitori mi cercarono per ore, sperando di riuscire a trovarmi prima che i miei e Raphael tornassero dall'inaugurazione della nuova biblioteca civica. Mi beccai una grande sgridata quella volta, ma non smisi di giocare con le foglie. L'essere perrennemente una bambina fa parte di me, non so se vorrei cambiare. Non sono sicura di voler diventare la tipica principessa arrogante e super impegnata, tanto da non aver tempo per se stessa. Preferisco rimanere l'eterna bambina...
    Ho sempre detto che eri un'artista sento e sussulto immediatamente riconoscendo la voce. Sposto lo sguardo verso il ragazzo che si sta sedendo vicino a me, troppo...troppo...troppo tutto per poter pronunciare una sillaba. Dopo un minito buono lo abbraccio, lasciando che il blocco e la matita mi cadano dalle gambe. Non posso credere che sia qui, qui nel cortile del college, qui dove... ho appuntamento... con un ragazzo per giunta. Con Vincent! Mi stacco e con un sorriso, dal cui spero non trapeli la paura per il fatto che da li a poco Vince sarà qui, gli chiedo: Che ci fai qui, Raph? Per quanto riguarda la felpa di Vince, ovviamente troppo grande per me, non posso farci nulla, visto che ormai l'ha vista, ma posso mandarlo via da qui prima che il ragazzo arrivi.
     
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  4. Winki
     
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    :raphael:
    Mentre la guardo tracciare le flebili linee che creano le foglie intorno alla fontana, sorrido leggermente. Mi ricordo di come le sia sempre piaciuto giocare con le foglie, e ovviamente non solo. Melanie, per quanto timida e introversa, è sempre stata una bambina, e lo è anche adesso. Non ha mai spento l'animo dolce e infantile che ha sempre avuto.
    Alle mie parole sussulta, girandosi nella mia direzione di scatto. Rimane in silenzio, spaesata, stupita, felice, e non so cos'altro. Passano lunghi istanti prima che mi stringa in un abbraccio. Sento il blocco su cui stava disegnando cadere a terra, seguito dalla matita. Improvvisamente lascia la presa, e quando mi guarda negli occhi noto una quasi impercettibile ansia. Da cosa? La tralascio, rassicurato dal sorriso che le si è stampato sulle morbide labbra.
    -Che ci fai qui, Raph?-
    Mi domanda, e nel suo tono riesco a percepire... Fretta. Possibile? Non capisco cosa stia succedendo. Non ho conosciuto una Melanie così tesa, se non in poche rare occasioni. Le sorrido, per poi guardarla meglio. E' così bella, perfetta... Nessuno merita una creatura impeccabile e quasi divina come lei. Potrò essere esagerato, ma lei è la cosa più stupenda che l'occhio umano potrà mai vedere. Abbasso lo sguardo, attirato da... Una felpa. Enorme. Ci nuota dentro. Non può essere sua, no.
    -Di chi è la felpa?-
    Le chiedo ignorando la sua domanda, cercando di non sembrare troppo autoritario.
    -Aspetti qualcuno?
    Domando ancora, guardandola leggermente accigliato, corrugando la fronte e guardandola di sottecchi. Che si tratti di un ragazzo? Allora, prima di uscirci, dovrà passare da me. Devo valutare se è degno anche solo di tenerla per mano e parlarle.
     
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    :vincent:
    Mela mi ha chiesto di vederci nel cortile del College per poi andare alla scuderia per prendere i nostri cavalli, per fare un'altra passeggiata al lago. Il lago: il posto in cui l'ho baciata per la prima volta, il luogo in cui ho dato il via alla mia rovina, non sono mai stato così innamorato. Eh già, proprio innamorato... E non mi vergogno nemmeno ad ammetterlo. Anche se non glielo dico di certo...
    Mio padre mi ha anche chiamato per dirmi che sa di Melanie e mi ha fatto tutto un discorso sul fatto che non devo stare con lei. Non mi importa se non è nobile, non me la lascerò sfuggire per un capriccio di quello stronzo. Ma da quando sono diventato così vomitevolmente romantico?
    Arrivo nel cortile e vedo Melanie seduta su una panchina e una ragazzo che non riesco a vedere in viso perché di spalle, ma deve stare certo che lo prendo a pugni se ci sta provando con la mia ragazza. Ehm, con Mela...
    Mi avvicino senza degnare il ragazzo di uno sguardo e sorridendo a Mela -Mela! Ti sta per caso dando fastidio?- chiedo piuttosto infastidito e serrando la mascella.
     
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    :melanie:
    Devo cercare il più possibile di non farmi prendere dal panico e portarlo via da qui prima che Vincent arrivi, ma prima devo capire cosa ci fa qui. Sicuramente potrò chiederglielo mentre ci avviamo verso gli alloggi, per la via più lunga. A Vince dirò che sono stata male, o chiederò a Helene di farlo, tanto per far si che la mia bugia sia più credibile. Insomma, qualcosa mi inventerò, tanto ultimamente sono diventata brava a mentire, cosa che non adoro fare, ma non posso fare altrimenti.
    Faccio per alzarmi quando lui nota la mia felpa e mi chiede Di chi è la felpa? Aspetti qualcuno?. Ignora completamente la mia domanda quando si accorge della felpa che indosso. E ora che gli rispondo? Mi piego in avanti per recuperare il blocco e la matita mentre penso a cosa rispondere. "È di un ragazzo e lo sto aspettando", "No, è mio e si, un'amica" o "È di un amico, e non aspetto nessuno." Le combinazioni delle risposte sono innumerevoli e ciascuna di queste farebbe un effetto diverso a Raphael suscitando anche altre domande che porteranno ad altre bugie. Faccio un respiro senza farmi sentire pronta a dire la prima cosa che mi passa per la testa quando sento la sua voce. Mela! alzo lo sguardo su di lui appena mi chiama con un sorriso per poi sembrare leggermenta infastidito per il ragazzo che mi sta vicino. Ti sta per caso dando fastidio? mi chiede. Sposto lo sguardo da uno all'altro, non sapendo cosa dire. Non avrei mai voluto trovarmi in questa situazione.
     
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  7. Winki
     
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    :raphael:
    Mela riprende il blocco e la matita pensierosa, potrei dire in ansia per qualcosa. Sta probabilmente per rispondere, ma viene interrotta da una voce maschile. Quando alzo lo sguardo come lei stessa fa mi trovo davanti un ragazzo. No, non è un ragazzo, lo riconosco bene, forse troppo bene. Decisamente. E' quel ragazzo. Vincent Bernadotte. Non voglio ricordare ciò che mi ha fatto passare, nonostante ogni volta che lo guardi anche solo con la coda dell'occhio rivivo tutto quello che è successo per colpa sua.
    Mela! La chiama con un sorriso, che mi fa letteralmente dare di matto. Ma resto fermo, non mi devo scomporre, non ancora, c'è qui Melanie. Ti sta per caso dando fastidio?
    Le chiede quasi preoccupato. Come osa? Cosa ha a che fare lui con mia sorella? Cosa sta succedendo?
    Non vorrei arrivare a conclusioni sbagliate ed affrettate, ma la mia mente sta correndo libera e sto pensando alle peggiori cose. Che stiano insieme? O peggio che lui la stia usando?
    Vincent, cosa ci fai qua? Inizio in tono scocciato, a denti stretti. Come conosci Melanie?
    Gli chiedo ancora, in tono accusatorio. Forse non si aspetta che sia mia sorella, o cosa? Non lo so e non voglio veramente pensarci finché non so come stanno le cose per filo e per segno. Devo smettere di farmi mille film mentali. Magari si conoscono e basta, e non c'è niente fra loro, nemmeno amicizia.
    Ma lui l'ha chiamata Mela...
    Oh, andiamo Raphael, chiunque potrebbe chiamarla Mela, anche dopo un paio di minuti che la conosce.
    Questo è vero. Devo calmarmi, anche se mi è difficile con Vincent davanti.
     
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    :vincent:
    Il ragazzo è alto quanto me ma non lo guardo nemmeno, o almeno finché non vedo Mela impallidire mentre se ne sta zitta spostando lo sguardo da me a lui. Che sia il suo ragazzo venuto dalla Francia di cui lei non mi ha mai parlato? Impossibile, non sarebbe da Mela...
    Sposto lentamente lo sguardo sul ragazzo e quello che vedo è ben peggiore. Raphael... Principe di Francia. Coglione senza eguali. Al momento il cognome mi sfugge ma quel che gli ho fatto no. Andavamo anche d'accordo quando ci conoscemmo ma un sera mi ubriacai e mi portai a letto la sua ragazza, non so perché lo feci ma ero ancora stupido all'epoca.
    Vincent, cosa ci fai qua? mi chiede lui a denti stretti, irritato mentre io lo minaccio con lo sguardo. Ci vivo e ci studio, tu non hai motivo di stare qui, invece, soprattutto non vicino alla mia ragazza dico con la mascella contratta senza curarmi del fatto che Mela non è effettivamente la mia ragazza, ma non importa.
    Come conosci Melanie? mi chiede in tono accusatorio e sto per rigirargli la domanda quando un cognome appare nella mia mente. Vérant... E tutto si fa chiaro nella mia mente e fa maledettamente male. Indietreggio come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco, ma ben più doloroso. Tuo fratello... sussurro guardando Melanie negli occhi, sconvolto.
    La principessa di Francia. Lei è quella bambina che stava sempre chiusa in casa. Mi ha mentito... E suo fratello è la peggior persona esistente in questo mondo, e mi odia. Tutta la sua famiglia mi odia.
    Tu sei la principessa di Francia... Perché me l'hai tenuto nascosto? Perché?... dico concludendo la frase con un sussurro, mentre cerco di eliminare il groppo che ho in gola senza riuscirci.
    Il mio cuore si è ridotto in tanti piccoli frammenti... Lei sapeva chi sono io? Mi ha usato? Ecco perché mio padre mi ha vietato di starci assieme...
    Okay. Il mondo mi è ufficialmente crollato addosso...
     
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    Mi sembra di essere nel bel mezzo di uno di quei scontri a fuoco e in una manciata di secondi dovessi scegliere la parta con cui stare, entrambe il più possibile agguerite a sostenere le proprie idee. In questo momento vorrei essere in qualsiasi posto al mondo, qualsiasi, ma non qui. Non so se posso essere più consufa di così. Loro non hanno bisogno delle pistole però, basta il loro sguardo per capire che è guerra aperta. Non posso fare a meno di preoccuparmi per questo, dopotutto Raphael non ha mai visto Vincent, non capisco cosa abbia contro di lui e viceversa. Che si conoscano già?
    Questo mio sospetto si intensifica quando mio fratello, non con il suo solito tono, dice:Vincent, cosa ci fai qua? Come conosci Melanie? Stringo al petto il blocco e sposto lo sguardo da uno all'altro, spaventata dal loro scontro a fuoco. Sapevo che se avessi fatto conoscere a mio fratello un qualsiasi ragazzo, che abbia baciato o meno non sarebbe stato importante, lui lo avrebbe allontanato dalla mia vita; ma il fatto che Vince e lui si conoscano già e si odino non aiuta.
    Ci vivo e ci studio, tu non hai motivo di stare qui, invece, soprattutto non vicino alla mia ragazza, è la risposta del ragazzo e spalanco gli occhi al sentire dell'ultima parola. Non mi ha mai chiamato in questo senso e il fatto che lo faccia davanti a lui per marcare un territorio che non gli appartiene mi da alquanto fastidio, nonostante la sorpresa per questo fatto. Non ci sono molte cose che mi danno fastidio, ma questa si, non voglio essere usata solo per dar fastidio al primo ragazzo che mi si avvicina, in questo caso mio fratello. Perchè so che gli dà fastidio, e non poco.
    Ad un certo punto Vince indietreggia, anche se di poco, e non riesco a capire il perchè finchè non fa due più due capendo che colui che tanto odia altro non è che mio fratello. Tu sei la principessa di Francia... Perché me l'hai tenuto nascosto? Perché?... dice, con l'ultima parte sussurrata quasi. Mi ritrovo a spalancare di nuovo gli occhi nel sentire che ha capito chi sono. Istintivamente guardo Raphael, lo conosce meglio di quanto credessi.
    Lascio perdere per un secondo la sua affermazione, glielo spiegheró. Gli avevo detto di avere dei segreti che non potevo rivelare, a quanto pare l'ha scoperto da solo.
    Vi conoscete? chiedo, anche se so già la risposta alla domanda, ma voglio sapere di più a riguardo.
     
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  10. Winki
     
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    :raphael:
    Vincent capisce chi sono non appena posa il suo sguardo su di me. Lo vedo bene che avrebbe non aver mai voluto farlo.
    Ci vivo e ci studio, tu non hai motivo di stare qui, invece, soprattutto non vicino alla mia ragazza
    Le sue parole mi rimbombano nella testa, nelle vene, nelle ossa come mai nessuna parola ha mai fatto.
    La mia ragazza...
    Istintivamente mi alzo. Come diavolo osa anche solo avvicinarsi a mia sorella quel bastardo? Sì, sono il principe di Francia e dovrei essere la persona più contenuta del mondo. Ma il ragazzo che si è portato a letto la mia ex ragazza ha appena definito mia sorella "la sua ragazza". Sa bene il mio cognome, e avrebbe dovuto rendersi conto di essere di fronte a mia sorella, nonché alla principessa di Francia.
    Tu sei la principessa di Francia... Perché me l'hai tenuto nascosto? Perché?...
    Le chiede, sorpreso non appena se ne rende conto, deluso, pieno di rancore. Perché gliel'ha tenuto nascosto? Perché me l'ha promesso, perché era tenuta a farlo. E se mai avesse confessato questo a un ragazzo non sarebbe mai stato Vincent.
    Vi conoscete?
    Chiede ingenuamente Melanie, anche se so bene che c'è ben altro che ingenuità in quella domanda. Mela è sempre stata una ragazza perspicace, e di certo adesso aveva capito molto più di quanto non dovesse mai capire. Non avrei mai voluto che venisse a conoscenza di alcune mie cose del passato, e questa è una di quelle che fa più male, ancora oggi.
    Più di quanto non mi piacerebbe ammettere.
    Rispondo, addolcendomi nello spostare lo sguardo su Mela. In fondo lei non ha colpe, non poteva sapere; anche se so bene che mi da noia anche semplicemente il fatto che si sia lasciata avvicinare tanto da un ragazzo. Ma in fondo sta crescendo, è abbastanza matura. Ma il suo destino non può, non deve essere Vincent.
    Vincent, penso che sia meglio che tu vada.
    Gli propongo, ancora abbastanza contenuto nonostante ciò che gli voglia dire sia ben altro.
    Non sfiorarla più, nemmeno con il pensiero.
    Lo minaccio poi, rimanendo immobile dove sono.
     
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