Take it easy

Con le auricolari nelle orecchie cammino per il paese, diretta alla piscina. Ci vogliono quasi venti minuti dal college, ma ne vale proprio la pena. Questa sera mi sono decisa a fare nuovamente un giro in piscina, visto che non metto piede lì dalla sera della festa. Non ho particolari progetti, voglio semplicemente farmi una nuotata per scacciare un po' la tensione accumulata in questi giorni al lavoro. Barbara, la cameriera disastrosa assunta recentemente, è stata licenziata finalmente e, sebbene non facesse poi così tanto, ora ho tutto il lavoro sulle mie spalle. Mentre percorro gli ultimi quattrocento metri che mi separano dalla piscina parte Slow Ride dei Foghat, senza alcun dubbio la mia canzone preferita. Certo, la mia canzone preferita dovrebbe essere English Love Affair se io fossi una persona con del buon senso, visto che il cantante della band l'ha scritta per me... ma forse proprio per quello non potrà mai essere la mia canzone preferita. Sono finita su tante di quelle riviste di gossip per colpa di quella canzone, e ho ricevuto critiche e insulti da moltissime persone che non conoscevano neppure il mio nome. Il tutto perché sono riuscita ad andare a letto con un cantante famoso... ed io che non ero neppure a conoscenza di chi fosse! Sbuffo, togliendomi l'auricolare destro subito prima di entrare nell'edificio. Faccio un cenno alla ragazza alla reception prima di andare negli spogliatoi, per appoggiare la mia borsa e sfilarmi l'abito di dosso, rimanendo nello stesso bikini nero che ho utilizzato alla festa. Lego i capelli in una coda alta e varco la soglia della piscina, andando immediatamente a sedermi sul bordo, così da abituarmi gradualmente alla temperatura dell'acqua.

Il fatto che non ci sia nessuno qui in piscina è estremamente rilassante, ma anche estremamente noioso. Non sono una fan del silenzio, e qui ce n'è fin troppo. Sento dei passi avvicinarsi ed il mio sguardo subito si alza, per vedere chi stia arrivando. Si tratta di una ragazza dai capelli rossi, che ho già visto alla festa. Se non mi sbaglio anche lei ha fatto un tuffo in piscina vestita, proprio come Amy e non credo proprio fosse volontario. Si siede sul bordo, proprio come me, mantenendosi però ad una certa distanza. Sono sicura al 90% fosse nel gruppo dei minorenni, comunque, e a confermarmelo è anche il suo aspetto. Avrà si e no sedici anni. Mi sento quasi vecchia con i miei ormai vent'anni, ma non posso certo dire di essermi annoiata nella mia vita. Non penso tornerei indietro nel tempo per cambiare qualcosa, se ne avessi la possibilità. Tutto ciò che è successo mi ha reso la persona che sono, e non rimpiango nulla. Osservo per qualche istante la piscina, ma la mia attenzione si sposta in fretta sulla ragazza, ancora una volta. Indossa una maglietta, sebbene sia sul bordo, e non capisco proprio il perché. Che il fare bagno vestita sia sua abitudine? «Non fa freddo, puoi togliere la maglia» commento semplicemente, senza voler essere cattiva, ma forse non facendo la scelta di parole più felice.

«Non è per il freddo, non avevo troppa voglia di farmi il bagno, la piscina mi sembrava un ottimo posto per... pensare» si giustifica la ragazza, guardandomi. Mi sento quasi una donna vissuta a confronto con lei, che pare ancora più piccola stretta nella sua maglia. Okay, anche il fatto che io sia quasi uno e ottanta d'altezza mi aiuta a far sembrare lei più piccola, ma sono dettagli. Dopo qualche istante d'esitazione, decide però di togliersi la maglia e, subito dopo, si presenta.
«Abigail, piacere» dice, sorridente. Decisamente non la catalogherei come persona che mi possa rovinare la piazza qui a Ballynamire, specialmente per il fatto che, sebbene fossimo solo io e lei in piscina, abbia avuto timore di togliersi la maglia. Insomma... so di essere un'esibizionista, ma lei è proprio il mio opposto.
«Io sono Ellie» mi presento quindi, prima di lanciarle l'ennesima occhiata. Questa volta il mio sguardo si posa sulla sua schiena, ed una domanda fa subito capolino nella mia mente.
«Come te le sei fatte?» domando, ovviamente riferendomi alle cicatrici visibili anche con questa luce non tanto forte. Anzi, forse è solo grazie a questa luce che si vedano così tanto, probabilmente senza l'illuminazione artificiale non le avrei neppure notate, chissà.

«Caduta da uno scoglio, non troppo piacevole. Ma è successo tanto tempo fa... Diciamo che arrampicarsi su una parete rocciosa senza sicurezza non è da fare» commenta la ragazza, ed io mi limito ad annuire, non volendo approfondire l'argomento maggiormente. Posso immaginare non sia stato affatto piacevole, visto i segni che le sono rimasti. Una cosa del genere probabilmente a me non sarebbe mai successa, visto che evito di fare il bagno nell'oceano.
O nel mare, per quello che conta.
Non ho particolari problemi con piscine e laghi, ma non amo particolarmente fare il bagno al mare o al fiume. La corrente è troppa ed io non sono una nuotatrice abbastanza esperta.
Se consideriamo l'aspetto pericolosità, però, anche l'equitazione direi che faccia correre un sacco di rischi... non a caso non ho la minima intenzione di avvicinarmi ad un cavallo.
Sarò anche vegana, mi piacciono gli animali, ma i cavalli non rientrano proprio tra i miei preferiti.
Mi do una leggera spinta, entrando in acqua, senza fare troppi schizzi, immergendo in un secondo momento anche la testa, in modo da riuscire a tirare tutti i capelli indietro. «Non entri, quindi?» chiedo, visto che all'inizio mi ha detto di non aver intenzione di fare il bagno.

La ragazza si esprime a parole, si limita ad annuire, prima di entrare in acqua lentamente. «Avevi ragione, non è fredda» commenta lei, voltandosi verso di me, ma rimanendo in ogni caso vicina al bordo. Non sono certa sappia nuotare, probabilmente questa è la ragione per cui voleva evitare di entrare in primo luogo. Ma magari, invece, ha a che fare con altro, non saprei.
«Sai nuotare?» domando quindi, perché non sembra particolarmente infastidita dal trovarsi in acqua come Sam quella volta in cui l'ho trascinato in piscina.
Sebbene toccasse, andava nel panico, continuando a ripetere "metti che annego?". La mia risposta continuava ad essere "Se anneghi sei un pirla, riesci a toccare!".
Ora che è in acqua è facile vedere la differenza di altezza tra di noi, saranno quindici/venti centimetri ad occhio, ma è normale direi, sono molto più alta della media nazionale, con il mio metro e settantacinque/ottanta.
Da quanto ho potuto sentire dal suo accento, è decisamente irlandese come me, comunque, ma di certo non di Dublino... avendo vissuto quasi tutta la mia vita lì, riesco facilmente a distinguere ogni minima inclinazione della voce di una persona Dublinese.
«Di che contea sei?» mi viene quindi automatico chiedere alla ragazza.

«Sì, solo che per un periodo ho avuto un po' di paura, questa è la prima volta che entro il acqua senza entrare nel panico» mi spiega lei, ed io mi limito ad annuire, sebbene non sono certa lei mi veda. Faccio qualche bracciata, giusto per non stare ferma, ma non mi allontano troppo dalla rossa. Non ho voglia di starmene sola, e fare quattro chiacchiere con lei non è poi così sgradevole.
Mi domando, comunque, se tutti gli studenti qui abbiano avuto un passato problematico... insomma, non è la prima che incontro ad aver avuto parecchie turbolenze, ed io mi sento... estremamente fortunata, se devo essere sincera.
E' anche vero, però, che le loro storie siano incredibilmente più interessanti della mia, ma non per questo cambierei qualcosa. Insomma, io potrei dire che uno dei cantanti più in voga del momento sia venuto a letto con me, che abbia deciso in seguito di scrivere una canzone su di me, e che io sia stata circondata da paparazzi per qualche tempo... ma evito volentieri di raccontarlo. C'è gente che cerca ancora la ragazza misteriosa, quindi non voglio che si sappia in giro che sia io.
«Cork. Tu, invece? Sembri del nord» mi chiede poi.
«Dublino» rispondo semplicemente. Bé, sì, di sicuro più a nord di Cork, ma certamente non a nord dell'Irlanda.

Cerco di non stare per troppo tempo ferma in acqua, altrimenti so che inizierei a congelare e mi toccherebbe uscire subito. Non mi ci vuole molto perché le mie labbra diventino viola quando sono in acqua in ogni caso, quindi mi conviene godermi questi minuti. «Credo che ci siamo incontrate alla mia festa di compleanno, al lago. Grazie per i profumi, quello all'arancia è buonissimo» mi dice poi, ed io ci penso qualche istante, prima di ricordarmi. «Ecco dove ti avevo già vista!» esclamo, con un sorriso. Mi ero completamente dimenticata della festa al lago, se devo essere onesta, anche perché ho finito con il bere fin troppo quella sera. Non è colpa mia se Colin si occupi sempre dell'alcool! Ah, ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui, e ho come l'impressione di esserci andata a letto qualche anno fa, quand'ero a Dublino, ma non ne sono certa. Non aveva tutti quei tatuaggi ed aveva i rasta, ma mi pare proprio fosse lui. In ogni caso sono stata distratta da un altro ragazzo subito dopo, quindi non ho avuto modo di appurare.
«Sono contenta ti siano piaciuti, comunque... e sono anche vegani, per la cronaca» commento, sebbene la maggior parte della popolazione non si ponga mai questo problema. Bah, da vegana quale sono, non potevo comprare assolutamente altro.

«Oh, anche meglio, allora! Tu sei vegana?» mi domanda la rossa, mentre io mi avvicino nuovamente al bordo, dove c'è lei. «Sì, da un po' oramai» commento, alzando le spalle, sebbene io sia in acqua e non si possa capire molto la mia azione. Cerco di auto-convincermi del fatto che io non abbia freddo, ma dopo qualche minuto non riesco più a stare in acqua. «Okay, sto iniziando a congelare, meglio che mi vada ad asciugare» commento, uscendo dalla vasca semplicemente spingendomi con le braccia e trovandomi ancora una volta seduta sul bordo. Una volta fatto questo mi alzo in piedi, tornando alla sdraio dove ho lasciato le mie cose, prendendo l'asciugamano ed avvolgendomelo addosso. «Amo nuotare, ma finisco sempre per l'avere freddo ed uscire» le spiego, mentre mi siedo sulla sdraio, passandomi le mani sulle gambe, per scaldarmi un po'. Il fatto che io abbia i capelli lunghi, poi, mi causa sempre un sacco di problemi quando vado in piscina, perché mi ci vogliono i secoli per farli asciugare. Adesso non ho proprio il problema, perché tanto devo lavarli per togliere il cloro tra poco, ma nello spogliatoio dovrò stare venti minuti con il phon, per evitare di uscire con i capelli bagnati e prendermi una polmonite. Ballynamire non è lontanissimo, ma c'è pur sempre da camminare per arrivarci, o bisogna prendere la navetta... vorrei evitare di ammalarmi.