~ I hate horses!

«Ti piacerà, vedrai» è il commento sarcastico di uno dei due poliziotti. Li detesto entrambi, ma quello seduto accanto a me è decisamente irritante, e io non mi irrito spesso.
«Oh sì, sarà divertente come scoprire che la tua ragazza ti ha messo le corna, tre volte» replico a mia volta, utilizzando un velo celato di ironia. «E in caso non si fosse capito mi sto riferendo alla tua» aggiungo quindi, guardando l'agente accanto a me per poi sorridergli.
Dopo la mia battuta si susseguono piccoli commenti nostalgici sul fatto che la sua ragazza sia troppo dolce per mettergli le corna e sul fatto che io non possa giudicare perchè non la conosco.
«Mai letto Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello? E' una delle poche cose che ricordo della scuola, ma mi è rimasta impressa. Io vedo la tua ragazza in un modo, tu in un altro» replico quindi, difendendomi. Ho già visto Madison - così si chiama - un paio di volte e non mi è esattamente sembrata la ragazza che descrive, ma dettagli.
Il silenzio cala, netto segno che ho raggiunto il mio scopo e ho zittito entrambi. Una decina di minuti dopo ad ogni metro il mio inferno personale diventa sempre più vivido e non appena varco il cancello mi sento l'aria mancare. I poliziotti ridacchiano nel constatare che non c'è nessuno e poi mi scaricano i bagagli mentre io sono dell'idea di non uscire da questa macchina per nessuna ragione al mondo.
Alla fine sono costretto a farlo e mi ritrovo in un piazzale desolato come un idiota, mentre i due agenti mi salutano sorridendo, sparendo dietro al cancello nero in ferro battuto.
C***o!

Ho deciso che andrò a fare un giretto per qua, e solo da domani andrò a conoscere Flight To Antartis. Mi incuriosisce molto, ma al momento non sono in vena di montare. Sono ancora vestita come durante il viaggio, delle converse, degli shorts decisamente short e un top che lascia la pancia scoperta. I miei capelli sono ancora stranamente pettinati, e il trucco, a quanto vedo guardando la mia immagine ripresa dalla fotocamera interna dell'iphone, è ancora intatto. Quando esco dagli alloggi con un passo tranquillo, ritrovandomi di fronte il piazzale, sospiro. Adoro questo posto. In lontananza vedo due figure che non riesco a mettere a fuoco, e la mia solita curiosità mi spinge ad andarvi in contro per vedere chi sia. Quando sono abbastanza vicina da avere un'immagine più chiara delle due persone, vedo Hélène, la ragazza che ho conosciuto ieri non appena arrivata, e un altro ragazzo; un bel ragazzo, devo dire. Alto, biondo scuro, occhi celesti e labbra carnose. intravedo dei tatuaggi, e dalla sua espressione deduco che non sia esattamente l'incarnazione della felicità. Strano, mi dico, chi viene qua dovrebbe farlo per passione per i cavalli. E questo è il paradiso dei cavalli.
Poi mi torna in mente l'articolo che ho letto su Ballynamire, che spiegava di un progetto in cui venivano coinvolti dei criminali, se non sbaglio, e insomma venivano mandati qua per venire "riabilitati" attraverso l'equitazione, facendo quindi qualcosa di sano.
Hey!
Saluto i due, cercando di non sprizzare troppo del mio solito entusiasmo per non irritare il ragazzo, ma allo stesso tempo mostrandomi felice di vedere Hélène, che sta sorridendo al ragazzo come aveva fatto ieri con me.
Una vera e propria receptionist...
Penso ridacchiando fra me.
Poi torno a lanciare qualche occhiatina al bel biondo che ho a questo punto davanti.

Sono fermamente convinto che non arriverà nessuno e quindi sbaglierò direzione almeno una decina di volte prima di raggiungere la mia stanza per depositare i bagagli, ma invece questa volta la fortuna è dalla mia parte.
Una ragazza dai lunghi capelli setosi, leggermente ondulati e dal colore della nocciola si fa avanti. Rimango colpito da tale bellezza, e tralasciando il fisico - sul quale mi soffermo un po' troppo, anche se è completamente coperto - ha degli occhi fantastici. Molto più chiari dei miei ma allo stesso tempo affascinanti.
«Ciao! Serve una mano?» Domanda la castana e poco prima che possa rispondere ci raggiunge anche una ragazza dai capelli identici a quelli della ragazza davanti a me, ma dal colore biondo.
Gli occhi chiari sembrano prevalere su tutti, perchè anche lei li ha. «Hey!» Saluta quest'ultima rivolgendo un sorriso alla ragazza che mi ha raggiunto per prima, facendomi capire che in un modo o nell'altro si conoscono.
«Bhè, direi che sono molto fortunato. Due ragazze sexy come voi ad accogliermi non sono poco, poteva andarmi peggio. No?» Domando osservando leggermente l'ultima arrivata.
«Io sono Noel, piacere di conoscere entrambe.» Mi presento quindi riportando velocemente lo sguardo sulla ragazza dai capelli castani: «Oh no, grazie bellissima. Faccio da solo» le rispondo, rivolto alla sua prima domanda.

Il ragazzo non sembra affatto dispiaciuto nel vedermi arrivare. In effetti fra me ed Hélène non si sa su chi potrebbe decidere di buttarsi. Perché anche lei non scherza in quanto a bellezza. Non mi piace ammettere quando le ragazze sono belle, perché mi piace pensare di essere perfetta, eppure lei mi sta simpatica, e non riesco quindi a negarlo.
Bhè, direi che sono molto fortunato. Due ragazze sexy come voi ad accogliermi non sono poco, poteva andarmi peggio. No? Io sono Noel, piacere di conoscere entrambe
Si presenta dopo avermi lanciato uno sguardo veloce per poi portare gli occhi nuovamente su Héléne.
Oh poteva decisamente andare peggio, fidati
Commenta divertita, per poi presentarsi con il suo caratteristico ma leggero accento francese, che mi ricorda leggermente il mio, che però è un po' più forte perché in effetti sono circa due anni che sono in irlanda, e non ho ancora la pronuncia irlandese.
Io sono Hélène
Oh no, grazie bellissima. Faccio da solo.
La rassicura il ragazzo, e penso che si riferisca al fatto di trovare gli alloggi o qualcosa del genere.
Il suo modo di fare mi fa capire che è assolutamente un donnaiolo, e al momento non avevo bisogno di altro. Mi mordo il labbro involontariamente mentre penso che forse è arrivata anche per me l'ora di divertirmi, ma poi mi ricordo di presentarmi.
Mylène, ma puoi chiamarmi Lou...
Dico con un tocco di malizia che però passa quasi inosservato. Non sono quel tipo di ragazza che seduce troppo vistosamente, non mi è mai piaciuto farlo, ma spesso il mio modo nascosto e tranquillo va a segno nel migliore dei modi. Non ho nemmeno bisogno di mettere in vista i miei "attributi", perché le curve se ci sono si notano, e io le ho.
Beh, non so se è una buona idea non accettare aiuto... Non è difficile perdersi qua.
Ridacchio.
...E poi come si può rifiutare l'aiuto e quindi anche la compagnia di due ragazze come me ed Hélène?
Nel frattempo mi aggiusto i capelli, guardando gli occhi celesti sgargianti del ragazzo.

«Oh poteva decisamente andare peggio, fidati» risponde la castana facendomi ridacchiare appena. «Io sono Hélène» si presenta poi, con un accento che definirei francese. Non sono un esperto in lingue, dato che ho passato tutta la vita in America e di conseguenza conosco solo l'inglese, però posso affermare con decisione che si tratta proprio di un accento francese.
«Mylène, ma puoi chiamarmi Lou...» I nomi sono sicuramente di origine francese, ma l'accento non è così marcato come quello della castana. Per niente.
«Due francesi, presumo... Vero?» Chiedo conferma, guardando prima Mylène e poi Hélene.
«Beh, non so se è una buona idea non accettare aiuto... Non è difficile perdersi qua.» Scrollo le spalle sorridendo appena: «Posso rifiutare una mano con i bagagli, ma se la metti così non posso di certo rifiutarla quando si parla di arrivare nelle mie stanze il più velocemente possibile. Anche se ammetto che mi piacerebbe passare un po' più tempo con voi» ridacchio.
Ho voglia di gettarmi sotto la doccia e dormire per dodici ore di fila, e poi di disfare i bagagli ma ho anche voglia di passare più tempo con entrambe.
Non capita tutti i giorni di poter incontare tale bellezze.

Il ragazzo nota acutamente che probabilmente siamo entrambe di origini francesi, sia per i nomi che per gli accenti, nonostante diversi fra me ed Hélène. Oui
Gli conferma quindi la ragazza con un sorrisetto, mentre io annuisco.
Oh questo è decisamente vero. Potresti cercare la mensa e finire alle scuderie, e qualcosa mi dice che lì tu non voglia proprio andarci.
Commenta sostenendo la mia teoria. Sono qui da molto poco, ma penso di aver capito la cosa più importante: finché non so esattamente dov'è un posto, meglio che non ci provi ad andare da sola. Squadro il ragazzo, e dopo l'affermazione di Hélène capisco definitivamente che il ragazzo dev'essere qua per essere riabilitato, e questo non gli fa di certo un grande piacere.
Posso rifiutare una mano con i bagagli, ma se la metti così non posso di certo rifiutarla quando si parla di arrivare nelle mie stanze il più velocemente possibile. Anche se ammetto che mi piacerebbe passare un po' più tempo con voi
Mi risponde accennando ad un sorriso, che ricambio.
Allora significa che sveglieremo la gente parlando nel corridoio, Noel.
Gli risponde Hélène, dando ancora una volta prova della sua incredibile socievolezza. Da quando l'ho incontrata, ieri, mi ha fatto capire che è una persona molto disponibile, e mi fa piacere aver conosciuto una tale persona, qua a Ballynamire.
Concordo. Ma non penso nemmeno che sarà l'ultima volta che ci vedremo...
Commento io allargando il sorriso e aggiustandomi i capelli. Okay, devo riprendermi e aumentare di nuovo il contegno... Ultimamente mi spingo troppo in là mentre ci provo con qualcuno, rispetto ai miei standard.