Home will follow You

Bene. Dovevo essere arrivata: non era stato così difficile...certo la scorta non aveva voluto abbandonarmi neanche un secondo, e quando mi ero ritrovata all'ingresso, feci un respiro profondo. Il mio bambino era lì da qualche parte! Dovevo solo trovarlo!
Voi restate qui...non credete risulti strano se mi accompagnate? Non morirò tranquilli Dissi alle mie due guardie del corpo, affidandogli le mie valige. Presi la borsa e mi avviai attraversando il cancello.
Ok....ma ora dove vado?
Pensai, un po' spaesata, insomma...era un posto completamente nuovo per me...e io che volevo fare una sorpresa al mio bambino! Dovevo riuscirci...ora che ci pensavo però, non conoscevo proprio nessuno... specie dei suoi amici.
Avrei dovuto informarmi, mio marito non sarebbe stato felice di sapere questo dettaglio: già per convincerlo a farmi arrivare qui avevo fatto una di quelle litigate che non si sarebbe dimenticato presto.
Appunto, il telefono squillò, e quando vidi lo schermo, uscì il nome di mio marito: sospirai, forse era meglio rispondere....altrimenti chi lo sentiva.
Ciao...si, sono arrivata...no non l'ho ancora visto...calmati! Sisi, stai tranquillo, ti sale la pressione se fai così... Dissi, parlando a telefono, e sospirando.
senti ora devo andare...ti richiamo io
Dissi attaccando il telefono, e rimettendolo nella borsa, neanche ero arrivata che già iniziava a tartassarmi....era raro che mi allontanavo da casa, dunque forse potevo anche capirlo.
Mi guardai intorno cercando qualcuno a cui chiedere, ma a quell'ora sembrava non esserci effettivamente nessuno...non credevo fosse così deserto...ma c'erano gli studenti? Forse avevo sbagliato posto? Eppure l'indirizzo era giusto!

Sto per arrendermi quando sento una voce che si rivolge probabilmente a me: insomma, chi altro come me è spaesato in quel posto?
«Serve una mano?»
Mi volto verso la voce, e vedo un ragazzo: potrebbe avere l'età di mio figlio! Ci penso e mi viene quasi da perdermi nei ricordi,si insomma...Gideon piccolo, Gideon che parla per la prima volta...un sacco di ricordi di Gideon! Ma mi riscuoto, insomma, non posso perdermi nei miei pensieri! E poi il ragazzo sembra così gentile.
Gli sorrido.
In realtà si...sono appena entrata e già mi sono persa
Dico, sorridendo leggermente in imbarazzo, si insomma, sono anni che non viaggio ''da sola'' fuori dal castello...quando ero adolescente si, ma ora le cose sono un po' diverse, e poi sono una mamma! Ho delle responsabilità!
Sto cercando una persona
Dico guardandolo, ora che ci penso...magari lo conosce! Insomma, Gideon non è certo il tipo che non si fa conoscere, so che ha una parlantina spiccata e poi, anche se è dura da ammettere, combina guai in continuazione, quindi mi risulta difficile credere che non lo conoscano. Forse però posso anche sbagliarmi, magari venendo qui ha davvero cambiato registro!
Devo restrare concentrata! L'emozione di rivedere il mio bambino è tanta, ma non posso farmi prendere troppo dalla felicità...ricordo che alle volte Gideon diceva che questo mi portava a farlo imbarazzare davanti agli altri, ma sono certa che stesse scherzando! Perché dovrei farlo? E poi sono una mamma moderna io!

Il ragazzo è molto gentile e disponibile e la cosa mi rincuora, anche perché significa che Gideon è probabilmente a suo agio in questo ambiente e che è circondato da persone per bene che lo trattano bene. A casa l'atmosfera non era delle migliori purtroppo e me ne rendevo conto.

«Dev'essere davvero una persona fortunata»

Sorrido, il mio piccolo bambino sicuramente sarebbe stato felice di vedermi! Non vedevo l'ora di fargli una sorpresa! Be', spero che questa persona sia felice di vedermi Rispondo, anche se so che sicuramente è così, non ci vediamo da tanto!

«Non c'è alcuna possibilità che quel qualcuno sia io?»

Oh! Ma che tenero! Mi ricorda decisamente il mio bambino!
Sei simpatico sai?
Gli dico, sorridendogli.
Però io sto cercando mio figlio...dovrebbe avere più o meno la tua età...magari lo conosci! Gli dico, magari sono stata fortunata e lo conosce davvero, be' tentar non nuoce.
Se non sei impegnato, potresti aiutarmi a cercarlo
Gli dico, e solo pensare di rivedere il mio Gideon mi rende scalpitante e felice.
Si chiama Gideon Herondale!
Così aspetto una sua reazione per capire se lo conosce o meno, spero di essere stata fortunata, o che sapesse indirizzarmi da chi poteva dirmi dove si trovava in quel momento.

Per un momento ho una strana sensazione, come se il ragazzo avesse qualche aspettativa, o si aspettasse qualcosa...forse ho detto qualcosa di sbagliato? Nha, forse me lo sono immaginato, anche perché mi sembra così tranquillo e gentile, si decisamente forse me lo sono immaginato io.
Eppure, quando ho nominato il nome di Gideon, il ragazzo era quasi sbiancato e poi ....non so, si comporta subito in modo forse strano ai miei occhi, perché non capisco come mai ha cambiato atteggiamento.
Nonostante tutto però il fatto che mi sta portando da lui mi rassicura sul fatto che forse non avevo proprio preso un abbaglio, e mi trovo nel luogo giusto!

«La porto da lui»

Ti ringrazio infinitamente
Dico, e gli sorrido, cercando di scogliere un po' quella freddezza che si era creata in quel momento, e che in un certo senso mi sembra anche strana.
Sei un amico di Gideon?
Gli chiedo istintivamente, ok, forse mi faccio troppo i fatti di mio figlio, ma .....è normale, sono sua madre alla fine! Che razza di madre sarei altrimenti? Forse Gideon non la pensa alla stessa maniera...ma pazienza.
Poi mi guardo intorno, osservando l'ambiente circostante, sembra decisamente un bel posto, e penso che ho fatto bene a mandare il mio bambino qui! Spero anche che abbia sbollito i suoi 'bollenti' spiriti, anche se non ci giurerei così tanto...

Ancora, mi sembra molto freddo il ragazzo e non capisco bene perché...forse non è amico di mio figlio? Forse ha litigato con lui? Non lo so, e la cosa un po' mi mette a disagio, ma come al solito tendo a non mostrare questo tipo di sensazione: sono stata abituata da piccola a non farlo e quindi decido di far finta di non aver notato questa cosa.
lo seguo e alla fine mi risponde, anche se sempre un po' breve...forse non ha molta voglia di parlare.
«Oh... bé... possiamo dire così»
Rispose lui, e la cosa mi fa rimanere perplessa...o si è amici o no...forse è un conoscente? Eppure, il mio istinto da madre, mi dice che qualcosa non va.
Non siete in buoni rapporti?
Chiedo, senza riuscire a trattenermi, ma è vero che quel ragazzo mi ha incuriosito, quindi non ho potuto farci molto e non sono riuscita a tenermi quella domanda per me, spero non se la prenda!
«A quanto ne so dovrebbe essere in stanza a quest'ora, la accompagno fino ai dormitori maschili»
Ti ringrazio davvero, mi sarei persa altrimenti
Gli dico, con un sorriso, sperando di metterlo in qualche modo a suo agio, ma forse non ci riuscirò... sento però nell'aria un certo imbarazzo, anche se non ne capisco il motivo: forse metto in soggezione? Quello di solito è mio marito.
Sicuro che va tutto bene?
Gli chiedo, preoccupata: non posso farci nulla, il mio istinto protettivo ha parlato prima che potessi riflettere.

La situazione non sembra migliorata, il ragazzo sembra proprio voler porre un muro tra me e lui, ma non mi scoraggio: non è da me arrendermi, se faccio così allora mi sarei dovuta arrendere anche con Gideon. E invece no, io insisto...forse non è proprio il massimo, forse dovrei farmi gli affari miei ma non ci riesco.
È più forte di me: lo chiamo istinto materno.

«Oh no... fin ora non abbiamo avuto problemi»

Mi dice lui e sento come se mi stesse nascondendo qualcosa, forse me lo sono immaginato.
Capisco...
Rispondo. Gli voglio chiedere però come si comporta Gideon in questo contesto....Insomma, sono sua madre, è ovvio che voglio sapere se mio figlio si comporta bene...magari questo ragazzo sapeva rispondermi...forse però non mi risponde perché non vuole mettersi in cattiva luce con Gideon, anche questo devo ipotizzare, ma alla fine sono aperta alle varie eventualità.
Volevo sapere anche se ha amici...è sempre stato socievole come ragazzo ma come madre mi preoccupo ovviamente. Alla fine però decido di non farlo, forse lo scopro da me chiedendo al diretto interessato.

«La sua stanza è la numero cinque, qui in fondo»

Bene, ti ringrazio davvero!
Gli dico, sto per aggiungere altro ma lui subito parla di nuovo, e così mi blocco.
«Mi ero completamente dimenticato! Devo essere in città tra quindici minuti, purtroppo, quindi mi conviene andare. E' stato un piacere conoscerla»

Mi sembra tanto una scusa, ma forse è proprio così e io sospetto troppo...come madre tendo un po' a fare questi pensieri.
Figurati, non voglio trattenerti oltre per i tuoi impegni...e...Il piacere è stato mio
Gli dico, con un sorriso, magari lo rivedo in giro, dopotutto se è del campus è facile che ciò avvenga: così lo lascio andare e faccio un respiro profondo...è ora di vedere come sta il mio bambino...o meglio...i miei bambini! Anche mia figlia è qui, e devo assolutamente andare a trovare anche lei, ma una cosa per volta.