Colpa delle stelle

Stare chiuso in camera tutto il giorno non è molto bello, ad essere sinceri... Per quanto mi piaccia stare tutto il giorno sul letto a pancia in su a dormire, ho tutta Ballynamire da scoprire e non è che stando sempre in camera, magicamente finirò per conoscere tutto ciò che ha da offrire questo posto. Così mi sono deciso di uscire. In questo momento non ho idea di dove stia andando, so solo che sono uscito dagli alloggi ed ho iniziato a camminare dritto. Metto le cuffiette, facendo partire la mia playlist per poi mettere il telefono in tasca, mentre inizio a canticchiare Centuries dei Fall Out Boy. Attualmente sono in fissa con questa canzone, e non capisco neanche il perchè. Some legends are told, some turn to dust or to gold, but you will remember me.. Remember me for centuries.
Appena vedo una piccola recinzione mi avvicino, curiosando cosa c'è dall'altra parte. Non riesco a vedere molto da qui, se non piante. Tante piante. Da quel che vedo non sembra esserci nessuno e la mia curiostià mi porta a scavalcare la recinzione ed addentrarmi in quel che sembra un giardino. Un giardino? Non è che forse, Chandler, tu sia finito in QUEL giardino? sento nella mia testolina. Mi guardo in giro. Forse la vocina nella mia testa ha ragione.. Mi avevano descritto il giardino della Signora Smith e devo dire che la descrizione coincide proprio con quello che vedo... Non sembra esserci nessuno. Beh, ora non ho proprio voglia di tornare indietro, quindi mi limiterò a nascondermi da qualche parte e finire di ascoltare la playlist penso. Così finisco per andare verso il fondo, sedendomi poi dietro ad un albero così che nessuno riesca a vedermi. Non appena mi giro però, vedo una ragazza dai capelli rossi e sobbalzo. Mi scappa un "Dio santo. " dalle labbra. E' lì seduta, che mi fissa.

Mi appoggio all'albero, guardando meglio la ragazza. Ma... io l'ho già vista. Non so dove. Ma sono più che sicuro di averla già incontrata. Quei lunghi capelli rossicci, quegli occhi verdi.. Io li ho già visti. Ma non riesco proprio a ricordare.
Rimaniamo a guardarci l'un l'altro per qualche secondo, in un silenzio leggermente strano. Le parole che sento dire da lei poi mi illuminano. Anche tu qui! Sono Tamara, da New York, non so se ti ricordi ancora di me. Sollevo leggermente un sopracciglio, cercando di collegare il suo nome ad un qualche ricordo. Uno o due secondi passano, e finalmente collego. Ma certo che l'ho già incontrata! Ricordo bene quel giorno, stavo tornando dalla casa di nonna, dopo essere andato a portarle un qualcosa che mamma era stata anni a chiedermi di portare. Avevo deciso di passare da Central Park, per stare un po' di tempo da qualche parte tra i miei pensieri, e proprio quando stavo uscendo sentì qualcosa o meglio, qualcuno cadere ed vedere poi parecchie cose sparpagliate per terra. Decisi di aiutare chiunque fosse questo qualcuno a tirarle su, dato che pensavo non ci fosse cosa peggiore che il fatto di far cadere qualcosa e non avere il tempo di raccoglierla, data la quantità di gente che passa e nella fretta non fanno che calciare e mandare chissà dove le proprie cose. E quel qualcuno era lei. Era davvero simpatica e la trovavo una ragazza molto carina ed interessante. Diventammo amici e ci incontrammo qualche volta, ma poi nessuno dei due si fece più sentire.
Guarda un po' chi si rivede qui! dico sorridendo. Certo che mi ricordo di te aggiungo,sistemandomi meglio e tolgliendomi le cuffiette, lasciandole cadere. Come stai? Non ci vediamo da un sacco di tempo

La vedo sorridere dopo aver ascoltato le mie parole. Chi avrebbe mai detto che dopo cosi tanto tempo l'avrei incontrata dall'altra parte del mondo? Quel che fa l'equitazione. Non pensavo proprio di incontrare qualche volto famigliare qui, a Ballynamire. Penso sia solo una grande botta di fortuna.
Hai ragione, e mi dispiace di aver perso i contatti, ma ho cambiato telefono e... si scusa dopo, alzando le spalle ed aggiungendo Sai com'è no?. Annuisco leggermente dicendo poiCapisco perfettamente, tranquilla
Ed è vero. Non sono mai riusciuto ad avere un telefono per più di due o tre mesi. Finivo sempre per farli cadere e rompere qualcosa, oppure li lanciavo in preda alla rabbia. C'è una luunga lista di numeri che ho perso perchè salvati solo sulla memoria del telefono. La gente più "importante" mi scriveva e cosi riuscivo ad ottenere nuovamente i loro numeri, mentre agli altri sinceramente non ci ho mai fatto tanto caso.
Sto bene, comunque e tu? mi chiede, guardandomi. Bene daidico mentre mi passo le mani tra i capelli per poi fare un codino. Forse dovrei tagliare i capelli.. Stanno diventando troppo lunghi per i miei gusti, ed iniziano proprio a dare fastidio. Che hai fatto per tutto questo tempo? chiedo dopo qualche secondo. Forse ha qualche storia da raccontare, o forse no.

Non so cosa abbia da raccontarmi Tamara, ma so che in questo periodo nella mia vita non è successo niente di così diverso. Anche se ci sono due o tre cosucce di cui vale la pena parlare. L'ultima gara che ho fatto prima di venire, ad esempio. La peggior gara che abbia mai fatto da quando ho iniziato equitazione. La mia giumenta ha pensato di divertirsi un po', buttando giù il secondo barile e facendolo volare per un paio di metri, nonostante io non avessi ancora tirato le redini. Non riesco ancora a capire cosa le sia preso quel giorno, so solo che nonostante ciò non sono arrivato all'ultimo posto. Ebbene si, c'è stato qualcuno che ha fatto più schifo di me.
Sto ancora aspettando la risposta della ragazza quando si sente qualcuno urlare. O'Hara e Harries, non pensate che questa effrazione venga lasciata correre. Purtroppo me ne devo andare ora, ma sarete chiamati in presidenza appena sarò di ritorno. Ed ora andatevene, muovetevi.
Beccati.. penso sospirando appena. Prendo le cuffiette, mettendole attorno al collo per poi alzarmi, mentre Tamara prende il libro che stava leggendo e la sua coperta. Guardo verso la direzione dalla quale veniva la voce, ed ecco la Signora Smith che ci guarda dalla finestra, aspettando che ce ne andassimo. Sarà meglio andare... Ti racconto da un'altra parte... sussurra poi Tamara. Annuisco per poi iniziare a camminare verso il cancelletto del giardino. Tanto ormai ci ha beccati, non ha senso scavalcare ancora la recinzione. Lo apro ed aspetto che esca prima Tamara, richiudendolo non appena sono fuori anche io.

Essere beccati fa parte del mestiere. Non è la prima volta che vengo beccato e sinceramente non è che mi importi molto. Alla fine cosa c'è di così male nel cercare un posto tranquillo dove stare? Boh. Ho fatto cose peggiori nella vita che entrare nel giardino privato della direttrice. Quando tornerà saranno guai sento poi da Tamara che è appena scoppiata a ridere. Ma dai, ridacchio L'unica cosa che può fare è mandarci a fare qualche lavoretto da qualche parte aggiungo. Non penso ci sia una grande punizione.. Comunque ci ha guardati malissimo commento infine ridendo, dopo aver guardato ancora una volta indietro per controllare se fosse ancora lì.
E ora? Dove si va? chiede, stringendo la coperto ed il libro a sè. Non ne ho idea. Io direi di continuare a camminare e vedere dove andiamo a finire. rispondo, mettendo poi le mani nelle tasche della mia giacca. Questa è la mia preferita. In pelle e nera. Non esco mai senza, infatti è stata la prima cosa che ho messo in valigia per venire qui, a Ballynamire.
Ormai il cielo si sta scurendo, facendosi sì che la stradina che porta verso gli alloggi sia illuminato dai lampioni, posti ai lati. C'è un legger vento ma si sta comunque bene..

Ho sentito dire che la cascata è un bel posto dove andare. Non è molto lontano dalle scuderie e dicono bastino solo una decina di minuti a cavallo per arrivarci. Una bella passeggiata da fare in compagnia, ma anche da soli non sarebbe male dai. In questi giorni ci farò di sicuro un salto con Riven II. Altro posto di cui mi hanno parlato bene è la Lodge. Una specie di bar dove passare del tempo in compagnia quando non si ha niente da fare. So che è ad un paio di minuti dagli alloggi, quindi dovrebbe essere qui vicino da qualche parte.
In seguito alle mie parole Tamara commenta un Detta così la frase sembra molto romantica ridacchiando. La guarda per qualche secondo, ripensando a ciò che ho detto. A dire il vero ha ragione.. In mia difesa, posso dire che non era mia intenzione ridacchio a mia volta.
Non sono il tipo romantico. O almeno non più... Non dopo che Eleanor mi ha lasciato. Sono passati ormai due anni, ma nel profondo continua ancora a tormentarmi anche solo il ricordare. E poi comunque non vedo Tamara come un qualcosa di più che un'amica. La nostra amicizia sta bene così com'è.

Sinceramente, non ho idea di dove stiamo andando. Sono arrivato da un'altra parte e non so se sia o meno la stessa direzione. Bah, vedremo.
Era solo una constatazione ride Tamara. Non c'è nulla di male nell'avere un'idea romantica, anche quando non si parla d'amore. aggiunge poi.
La guardo per qualche secondo, sorridendo appena. Ommioddio, sei tornata ancora più romantica di prima! scherzo, spingendola leggermente. Cosa vuoi fare dopo? Uccidermi con della cioccolata? rido.
Cioccolata. Mai assaggiata negli ultimi diciassette anni. Ma si sa, chi si ricorda cosa si faceva all'età di tre anni? Nessuno. E così, io non ricordo il sapore della cioccolata. Essere allergici alla cioccolata fa schifo. Così tanto cioccolato in giro e non poter assaggiarlo. Rarissimo com'è poi, deve toccare proprio a me. La sfiga che ho.
Ricordo che Elijah, quando era appena arrivato da noi ed aveva scoperto di questa mia allergia cercava sempre di nascondermi del cioccolato nel cibo, così da poter finalmente liberarsi di me. Peccato che non abbia mai funzionato, dato che non ero poi così scemo. Massimo se non me ne accorgevo finivo in ospedale per un paio di ore, forse anche un giorno o due, fino a quando la reazione non se ne fosse andata.
Parte peggiore di esserne allergico? San Valentino. Bah, già non mi piaceva la festa in generale, ma con tutto quel cioccolato in giro in quel periodo dell'anno la odio ancora di più. Per non parlare della Pasqua. Quella è la peggiore di tutte!