Sono appena andata a trovare Silence nel box,e non posso descrivervi la gioia nei suoi occhi quando mi ha visto.
L'ho preparata di tutto punto e con un buon passo svelto ci dirgiamo verso il campo coperto di Barrel.Fuori sembra buio,e leggermente brinato:il mio respiro e quello di Silence si condensa nell'aria fredda in due nuvolette grigie:magico.
Entriamo nel padiglione,accolti dal calduccio del riscaldamento artificiale.èPer ora mi limito a balzarle in sella e andare ad un trotto lento e rilassato:Silence ha un'andatura così gentile ed elegante.Ci avviciniamo un poco ai barili ed eseguiamo l'esercizio al trotto.Come sempre Silence avanza ad un galoppo spavaldo,ma non voglio che faccia ciò;tiro appena le redini e e la sgrido con la voce.
Silence rallenta,e si ricompone nel suo trotto composto.Provo ancora una volta,e sembra che effettivamente abbia capito.Ci rilassiamo con un ultimo giro al passo,per far si che la giumenta si asciughi dal sudore:poi smonto,le metto una calda copertina sul dorso,eseguiamo un un ultimo giro al passo ,e poi ci prepariamo ad affrontare di nuovo il freddo.

Le sorrido dolcemente:è normale che si senta a disagio,parlando di queste cose.Abbasso gli occhi,imbarazzata,e questa volta è lei che mi tira fuori dagli impicci:Meno male! Il problema è che quando ci vanno di mezzo i cavalli perdo completamente la cognizione del tempo e della fame, come se già non facessi fatica a mettere su due stentati chiletti! Ti capisco perfettamente.Io ho messo quattro sveglie alla mattina per potermi alzare in tempo per fare colazione,altrimenti me la salterei ogni giorno!
Giocherello con le dita,come se stessi suonando un pianoforte immaginario:mi rilassa molto e trovo che sia un movimento ipnotico da vedere.
E tu?Come ti chiami?
Mi domanda con tono di voce squillante Grey.
Elspeth Blackwood,piacere!
Ammicco con l'occhio sinistro:Soprannome a piacimento,madama!

.Cassidy, Cassidy Rae del Lupo. Hai la mia autorizzazione a storpiarlo come preferisci, anche se i.l mio soprannome ufficiale è Grey
Si presenta così la giovane davanti a me.Ha un nome affascinante,inusuale quanto meno.
Credo lo adotterò anche io,rispondo.
Ancora grazie per gli spaghetti! Un panino congelato non rientrava proprio nel mio ideale di cena; e poi, devo sbrigarmi a rimettere su qualche chilo se non voglio diventare anoressica per davveroLa guardo un attimo,e in effetti è magra come un chiodo.Ha un corpo asciutto ed esile,non molto curvilineo in realtà,e che nel complesso sembra fragile.Mai avuti di questi problemi.Dico,stringendo un braccio sotto il senoMa posso capire.La mia migliore amica ha perso la vita a causa dell'anoressia,e da allora mi interesso molto ai disturbi dell'alimentazione.Un velo di tristezza mi passa sul viso.
Ma,da grande esperta ed ammiccoPosso assicurarti che non è il tuo caso!
Tiro fuori dalla borsa due ciambelline salate e ne avvicino una a lei.
Poi mi concentro anche io sul pasto.

Essì:i mezzi lupi sono terribili.E a quanto pare,anche lei ne sapeva qualcosa.
Prendo la piccola forchettina vicino a me,ed invito la mia commensale a mangiare gli spaghetti con me.Affondo la forchetta nei vorticosi carboidrati,e la ascolto mentre mi racconta di una sua amica che a quanto pare ha il mio stesso problema canino.Alzo un attimo lo sguardo e noto che il disprezzo per il panino servito è comune:
Servire a qualcuno un panino congelato quando fuori fa questo freddo è da denuncia
Uno dei tanti motivi per cui mo porto roba clandestina.Quantomeno sono caldi.replico,annuendo.
Poi,in un lampo di suprema lucidità:
Approposito,non mi sono ancora presentata.Elspeth Blackwood.Piacere.

Noto con piacere che i piccoli vermicelli orientali che avevo preparato poco prima sono di suo gradimento,e mi ritengo soddisfatta del mio operato.Skyler. E' una gigantesca palla di pelo fulvo a forma di husky con l'abitudine di combinarne di tutti i colori, ma in fondo è un gran cucciolone
Sorrido,immaginandomi una palla cicciona color nocciola che scorrazza qua e la nella vita di quella ragazza.
Anche io ho un cagnolin...un cagnolone.Fenrir,Fen,per gli amici.E' per più dell'50% lupo,quindi suppongo tu possa immaginare che bel caratterino abbia!
Pensando al piccolo Fen accimbellato sul tappeto,mi scappa un sorriso.
Poi la mia attenzione converge su quel panino triste,che dall'espressione della mia compagna,non sembra nemmeno molto buono.
Bella sbobba,vero?

La ragazza mi sorride e sembra stare al mio gioco,e ordina un panino.L'arpia sibila indispettita,ma prende l'ordine e se ne va.Mi guardo attorno ancora un attimo,aspetto che l'ordine arrivi(vedo solo il verde di una foglia di lattuga.Ma che razza di panini fanno,in questo posto?)e tiro fuori i miei spaghettini di soia,racchiusi nella scatolina di carta stagnola.
Prendo il piattino davanti a me e li rovescio la metà nel mio,e metà nel suo.Sono ancora belli caldi,e hanno un gradevole aspetto ramato,impreziosito dal verde erba di pisellini e dal bianco dei germogli di soia.Le sorrido,quando dice:Whew, ci è andata bene per stavolta! Fortuna che non mi sono portata anche il cane, altrimenti quella ci buttava fuori di peso!
Accenno al suo piattino,chiedendole con lo sguardo se ne volesse,poi le rispondo:Mi hai salvata!Diciamo che io e le mense abbiamo un rapporto cattivo.Ho voluto dare un'opportunità anche a questa,ma quell'arpia mi è piombata addosso dopo due secondi,e non ho neanche avuto il tempo di pensarci.Poi rielaboro i dati:ha un cane.Buono spunto di inizio discussione.
Hai un cane?Come si chiama?Le chiedo sorridendole.

La giovane sconosciuta si avvicina con passo titubante.Le sorrido,ma l'angolo destro della mia bocca tremola in maniera nervosa:è impossibile non notare che io sia in evidente stato di imbarazzo.La cameriera mi guarda con sguardo truce,in attesa.
La giovane si siede accanto a me,e noto un certo e comprensibile stupore:Ci conosciamo?La guardo un attimo,e spero che capisca dal mio sguardo che sì,nella mia testa siamo amicone.
Tu cosa prendi?Le chiedo con fare spigliato:nel frattempo prendo fuori dalla borsetta un foglietto,una penna e ci scrivo sopra:
Poi ti spiegherò tutto.
La cameriera attende impaziente,e si guarda in giro con aria scocciata:probabilmente anche lei ha di meglio da fare.
Per favore...Le sussurro un po' tra i denti,con un tono melanconico e preoccupato.

Dopo essermi bagnata per benino,entro nella mensa con fare innocuo.In realtà,cercavo solo un luogo caldo,dove proteggermi,dove poter leggere il mio Lavoiser in santa pace.Non avevo mai amato in maniera particolare la scienza,ma quel suo concetto,di tutto che si rigenere in un gran circolo....Come quegli spaghettini fumanti nella mia borsa,spaghettini che vorrei mangiare ma non posso,perchè una corpulenta signora della mensa è da quindici minuti che incombe su di me...
Le dico di star aspettando un'amica,e quella se ne va.So di non poter approfittare ancora per molto della sua disattenzione,perciò decido di introdurmi in una sfida a dir poco rischiosa.
Vedo entrare una giovane figura,scintillante di pioggia,e dopo aver sorriso alla strega,la invito a sedersi con me con un gesto della mano.
Il mio cuore trema:non conosco questa ragazza,perchè l'ho fatto?

Sono di nuovo in sella alla mia Silence,e mi muvo avanti e indietro per mandarla in pista ad un passo regolare senza l'ausilio delle redini e dei talloni.
Appena sorvoliamo il cancelletto,lancio un "whoa",e scopro con piacere che Silence sembra essere divertita dal suono di quella parola.
Ora la sprono con i talloni ad un bel trotto,e lei esegue.Quando ci avviciniamo ai barili,rallantiamo al passo ed eseguiamo l'esercizio molto,molto lentamente,fermandoci di tanto in tanto per esplorare l'ambiente intorno a noi.
Una volta completato il percorso,trottiamo per tutta la pista,e questa volta svolgiamo le curve attorno ai primi due barili,sempre al trotto,stringedoli molto alla larga.Dopodichè mando Silence contro all'ultimo barile al passo,ma questa volta lo stringiamo forte,alla perfezione,come per non fargli passare aria.
Finito ciò,di nuovo al trotto,verso i tre barili,ma appena li vediamo,lancio Silence in una galappota dritta.
Vedo che la giumenta guarda gli ostacoli,ma le impongo di guardare dritto,e di curvare solo davanti alla staccionata.
Eccoci a galoppare libere in pista,una trentina di giri e poi,di nuovo al box.Torneremo questo pomeriggio,ne sono certa.

La ragazza fa scintillare le perle dentro la sua bocca con un bel sorriso spontaneo e sbarazzino,che sembra voler gareggiare con il mio.Mmm... potrei doverti tenere in osservazioneSi,mammina.Prometto che correrò da te tutti i giorni,a farmi cambiare il cerottino.Dico,portando avanti il labbro inferiore a mò di beccuccio,sbattendo velocemente le palpebre.
Domani,mammina,hai impegni?Le dico poi,abbandonando la faccia idiota ed ammiccando appena.

Lascio che Becky mi incanti con le sue parole veloci e guizzanti,apprendendo così che lei e il suo stallone sono più uniti che mai,sono un'unica identità,insomma.Ma su questo non avevo dubbi.Rifletto intanto a come rispondere alla sua conoscenza nel campo medico,evitando per ora di entrare nell'argomento.
Rispondo invece alla domanda che si introduce nel rapporto tra me e Black Beauty.Bhè,diciamo che per ora abbiamo preso una piccola pausa,dopo un'esercizio non troppo eccelso.In ogni caso,tante coccole e carezze,quelle sempre!Ora è il momento di entrare in quel discorso:E così siamo infermire?Le dico con un sorriso sicuro,porgendole il braccio infortunato.
Così vedrai che non è nulla!

Come immaginavo,è difficile dargliela a bere.Tutto bene, ma non mi sembra il caso di parlare di me ora. Ti sei fatto vedere da un dottore? Dopo aver acceso la lavatrice,che mi incanta con il suo ronzio che sa di mamma,alzo il braccio sinistro,quello sano,e gli dò un'amichevole pacchetta sulla spalla.Uhm,in effetti ancora no,ma ti prometto che il prima possibile andrò a farmi visitare.Comunque,davvero,non è niente di grave.Solo un po' di sanguino.Prendo fiato:Come vanno gli allenamenti con Colorado?

Ricambio il suo sorriso,ma un po' a fatica;il braccio mi fa male,e non sarei riuscito a nasconderlo per molto.Infatti ecco che Becky si accorge che i miei abiti sono sporchi.Che è successo?Mi domanda,e io non riesco a non essere lusingato dalla sua apprensione.
Diciamo che ho fatto un bel capitombolo.Nulla di grave,tranquilla!La guardo dritto negli occhi,sperando che questo azzardo non le riveli che in realtà avrei proprio bisogno di far vedere anche me.
Tu,piuttosto,come stai?E' da un po' che non ci si vede.Dico,muovendo il braccio più abile tra le manopole della lavatrice per regolarne il flusso,e posando i miei panni nel cestello.

Dopo la brutta caduta mi sono accorto che il mio polso non è così in forma da permettermi di lavare i panni da solo,così ho deciso di portare la mia tenuta da cavalcata nella lavenderia che questo posto propone.E' incrostata di sabbia ed è appena sporca di sangue secco a causa dello scortico sul gomito abbastanza copioso,ma sono sicuro che queste macchine potranno farcela.
Scorgo da lontano la figura di una minuta ragazza bionda,e,immaginando chi sia,mi avvicino con un sorrisetto di cortesia e di sollievo.