Alzo la sguardo al cielo,e distendo per tutta la sua estensione il collo.,così che l'aria fresca ci sbatte graziosamente contro.
Fischietto soddisfatta,e rilasso i muscoli dal collo:mi guardo intorno incuriosita ed attenta:gli occhi passano scattanti da una sagoma all'altra,e scorgo una figura discreta ed elegante,che sembra non sapere bene dove andare,ma piuttosto affidarsi al relax del momento.Ora che ci penso,ci siamo intraviste in fiera,ma nulla di intimo.
Sbraccio un saluto nella sua direzione,e mi ricompongo in assetto da attesa.

Ora che non ho più quel peso nel cuore,ora che ho trovato qualcuno che lo sollevasse,mi sento più serena.Dopo la fuga da mio padre,dopo quel dialogo con Raphael,sento che ora posso provare a lottare.A lottare per Nyx.Mi incammino in un sentierino grazioso di ciottoli,e respiro l'aria fresca della mattina.E' un bel parco,verdeggiante e rigoglioso di natura boscosa e quasi medetirranea.Certo è,non coltivata.Nell'aria aleggia fragranza di menta e di lavanda,e mi metto ad ascoltare il cinguettio degli uccellini.Impossibile non pensare ai miei canarini,a casa.
Ora tutto è più leggero,tutto più lieto.Niente potrebbe abbattermi oggi.Sono quasi pronta a lavorare con Nyx.Sono inarrestabile.

Molto volentieri: allora, qui davanti ci sono gli alloggi di noi studenti; le ragazze stanno al piano terra, i ragazzi al primo piano. Le scuderie sono qui a destra, passato questo arco: sono divise in tre blocchi, quelle che danno sull'esterno, quelle interne e, da qualche tempo una sezione Delux, sempre all'internoIo e Nyx ci lanciamo qualche occhiatina divertita,ma nessuna di noi due manifesta quel senso di divertimento che proviamo.E'stano vederlo così impegnato nella spiegazione del tour....Mi lascio guidare da lui,da qualsiasi parte voglia andare.Dopotutto,gli sono molto grata.

Se ti va, posso farti fare un giro. Ora che ci penso, oggi dovrebbe esserci anche una fiera qui vicino, possiamo andare a dare un'occhiata Nyx lo guarda con i suoi occhietti scintillanti,e io gli rivolgo lo stesso sguardo.
Molto volentieri!
Muovo qualche passo in avanti,per vedere se la giumenta accetta di buon grado la mia guida.Sembra un po' scocciata,ma muove serena dietro di me.
Fammi un po' da Cicerone.
Dico poi a Raphael,con un sorriso aperto e sbarazzino.

Mi avvicino alla mia signora:mi guarda con aria di sfida,come per farmi capire che a comandare,sarà lei.
Non credo proprio,bella mia!
Mi viene da ridere,e allungo una mano per accarezzarne il muso.Sento l'aria calda dalle sue narici che mi solletica la pelle.
Si chiam Nyx's Obsession.Dice l'uomo che la tiene alla lunghina.
Tutta tua.
Mio padre mi guarda soddisfatto,e abbraccia mia madre con fare affettuoso.Ma lei si tappa il naso,con fare confuso.
E pensa che potrebbe anche rimetterci la pelle...Dice con rammarico a mio padre.
Lui sorride amaro:Dai,Sophie...
Mi guarda con fare complice,poi si rivolge di nuovo a Raphael.
Bhè,buon divertimento ragazzi.Verremo a trovare Kallista qualche fine settimana.Mi fa l'occhiolino,e io ricambio.
Mi raccomando,se si comporta male....E porge un biglietto da visita al ragazzo.
Chiamami!Ciao tesoro mio.
Un altro bacio e un abbraccio da mia madre,e i due si allontanano per salire in macchina.
Guardo la mia bella Nyx,e con voce dubbiosa:
Bhè,adesso dobbiamo solo trovare il tuo box!

Lascio che cali un silenzio quasi imbarazzante:di sicuro quel mio complimento,detto così,senza pensarci,doveva averlo messo in imbarazzo.
Ma lasciami dire che anche il tuo è davvero particolare: Kallista… sembra, non so, il nome di una stella. Potrei anche sbagliarmi ma…
Sì....Esatto.Viene da una parola greca,in teoria significherebbe "Bellissima"Muovo la mano in semicerchio,come per fargli capire che non credo che sia troppo azzeccato per me.
Raphael invece....Di origine ebraica."Medico di Dio",o "Dio che guarisce."La tua pietra è il topazio!Lo guardo con malizia:Scusami,ma il significato dei nomi è una delle cose che mi affascina di più
Non volevo crearti imbarazzo,a volte non penso prima di parlare.E' il mio più grande difetto.Mi giustifico infine.
Intanto sento un nitrire forte alle mie spalle;giro la testa,e vedo una bella giumenta dal pelo castano,ma velato di grigio,venir accompagnata giù dal camioncino da un uomo corpulento.
Rivolgo un'occchiata divertita al ragazzo:
Andiamo a presentarci?Dico,alludendo alla giumenta.

Allora l'attesa è già finita. Ah, io sono Raphael, Raphael Walker.
Si!Penso io,stringendomi le mani al petto.
Finalmente mio padre ,con un sorriso dice:
Bhè,Kal,io vado a prendere la tua cavallina.E' arrivato il mio amico,come lo chiami tu,e vedo di mettere a posto un po' di cose.
Poso affidartela?Chiede al giovane.
Sorrido,e gli bacio ironicamente la guancia:con mia madre non l'avrei mai fatto.Dovrebbe sentirsi soddisfatto.Raphael si rivolge a me,domandandomi che tipo di monta ho intenzione di praticare.
Inglese:salto ad ostacoli.
Gli dico,sorridendo.Poi,appena mi assicuro che mio padre si sia allontanato,aggiungo:
Hai un nome veramente molto bello....
Un nome che gli calza come un guanto.Non so spiegare perchè.

Mio padre lo guarda con i suoi profondi occhi chiari,e sorride soddisfatto.
Certo certo...Ti piace fare l'adulta davanti al giovanotto no?
Mi sussurra stringendo i denti.
Evitiamo?Dov'è il tuo amico?Gli chiedo,con acidità.
Là!Dice,indicando un camioncino che si sta avvicinando lentamente.
Poi torna a rivolgersi al giovane:Si,siamo nuovi.Io sono Immanuel Turner,e lei è mia figlia Kallista.Quella donna laggiù è la mia bellissima moglie Sophie
Sembra fiero di mamma:bn per lui.
Sto aspettando il mio cavallo!Rispondo invece io,concentrandomi sul suo viso ovale e curato.

Mia madre,in quella sua giacca perla,in quella sua gonna lunga al ginocchio,in spacco laterale,color otaria,è ridicola.E poi,tutta rossa in viso!Sembra proprio fuori oosto,quella là.Io invece,sono il suo opposto:ho un bel maglioncino verde mele,e dei pantaloni aderenti color sabbia,un paio di stivaletti ocra,e porto i capelli reccolti in una lunga treccia a spina di pesce.Mia madre mi ha stressato l'anima all'infinito quando mi ha vista uscire così:Una signorina non può di certo uscire così!,quasi non ricordasse dove stavamo andando.Non basta comprarmi un cavallo per riconquistare la mia fiducia.Di certo apprezzo,ma non mi avrà mai.E poi,per lei è come mandarmi al riformatorio.Mi Mi allontano da lei,con passo deciso,e mi rifugio nel sorriso di quella figura che vedo laggiù.In un certo modo,sembra capirmi.
Non mi accorgo che mio padre mi sta seguendo velocemente,se non quando lo sento dire:
Buonasera!
Avampo in viso,e rivolgo uno sguardo mortificato e imbarazzato al giovane.
Kallista!Su,saluta!
Alzo una mano con imbarazzo,e la muovo a scatti a destra e a sinistra.
Sento che mio padre mormora qualcosa del tipo che un Turner deve saper parlare alla gente,e che sono un disonore.Ma lo ignoro.
Salve!Esclamo alla fine.
Poi,rivolgendomi a mio padre:
Papà,so io che cosa devo fare!

Mio padre incrocia le braccia sul petto,poi tira fuori il cellulare dalla tasca,e digita qualche numero.Porta il telefono all'orecchio,e parla con tono frettoloso e irritato al tizio che dovrebbe portarmi il cavallo.
Che c'è,sei ansioso di sbarazzarti di me?Gli chiedo con un sorriso sorione.
Kallista!Urla con tono acido mia madre.
Mi volto,dandole le spalle:non la sopporto quando mi chiama per nome.Sembra che voglia mettere in chiaro che sono sua.Ma io non le appartengo.I miei occhi cadono casualmente su una figura che sembra guardarmi da lontano:un ragazzo,sembrerebbe.Ma più di così,non so dire altro.Accenno a un saluto nella sua direzione,piegando con grazia il capo,a destra.
Poi mi rivolgo di nuovo ai miei genitori,e sorrido soddisfatta.

Mia madre mi sta guardando con aria di sfida,mista a preoccupazione.Si porta sempre una ciocca di rossi capelli ricci dietro l'orecchio,incerta sul da farsi.Mio padre la rimprovera,accarezzandosi la barba brizzolata.
Vedi di comportarti bene,KallistaMi dice,crucciando la bocca in una smorfia di odiosa superiorità.Si,mamma.Lo so io come devo comportarmi.
Mio padre replica:
Comportati bene,ha detto.Lo farai?
Lo farò?Certo che no!Ma solo per fare dispetto a loro
Mi metto a ridere nervosamente:
Certo!